Ci siamo, Flavio Briatore sta per tornare definitivamente, e cioè per la terza volta dopo trasferimenti tra scuderie, scandali e sospensioni, e nomine di brand ambassador, in Formula 1. Lo farà al fianco della scuderia francese Alpine, del gruppo Renault, chiamato dal Ceo italiano Luca De Meo. Ma chi si aspettata un mr. Billionaire imbrigliato nel semplice ruolo di consigliere si sbaglia di grosso. “Non sarò formalmente il team principal – ha commentato l’imprenditore italiano nell’intervista rilasciata a il Giornale –, ma avrò carta bianca su tutto, non darò consigli, deciderò io. Mi toccherà ogni decisione”. Insomma, un impegno “totale”, come lo ha descritto il papà del Twiga e di Crazy Pizza (e di Nathan Falco) al giornalista Umberto Zapelloni, che poi rivela che sarà a Enstone “due, tre giorni a settimana e a tutti i gran premi. Anzi – ha sottolineato Briatore – sono già in pista a Barcellona dove mi hanno telefonato una ventina di ingegneri per dirmi bentornato e proporsi…”. Un ritorno in grande stile, e destinato a far rumore…
Anche perché, ha commentato sempre l’imprenditore, Enstone “l’ho costruita io! È il building dove ho vinto sette mondiali”. No, Flavio non si nasconde, e non vuole abbassare i toni, né le aspettative, tanto, ha detto, gli anni “per me non passano” e “lo faccio perché mi sento di farlo, credo di avere l’esperienza per farcela”; ma l’obiettivo non è solamente aiutare la scuderia d’oltralpe a tornare grande, le ambizioni sono molto più grandi. “Datemi un paio di mesi – ha detto Briatore a Zapelloni – per metterci le mani, per capire e in un paio d’anni questo ternerà a essere un team vincente”. Però assicura di non voler rubare il suo assistito Fernando Alonso alla Aston Martin, “lasciamolo dov’è – ha commentato –, mi sembra abbastanza preso dalla sua sfida”. Ma l’ultimo pensiero di Briatore va a chi non è rimasto contento del suo ritorno nel circus. “C’è chi rosica – ha detto nell’intervista –. Chi non mi avrebbe voluto tra i piedi. Per anni c’è stata tanta invidia e cattiveria nei miei confronti. Invece eccomi qui per la terza volta”.