È letteralmente incredibile il Fabio Fognini che abbiamo visto giocare contro Carlos Alcaraz. Ma soprattutto è letteralmente incredibile il livello di un primo turno a Wimbledon. Fabio veniva dato per spacciato da tutti non appena sono usciti i sorteggi ed è stato fatto il tabellone, eppure ha giocato una partita eccezionale e totalmente al di sopra dell’aspettativa generale. Chiunque senta che un trentottenne sta mettendo in difficoltà un ventiduenne, numero due al mondo e in una forma strabiliante, probabilmente penserebbe in un calo dello spagnolo. Invece non ci sono cali ma qualità, potenza, voglia da entrambe le parti, perché ci stanno regalando un tennis realmente inaspettato. E l’emozione è tutta lì, in quelle partite già scritte che però ti ricordano l’imprevedibilità di questo sport e in particolare di una superficie come l’erba.

Al di là delle capacità tecniche, Fognini ha giocato con rabbia, con la dopamina in circolo e con la consapevolezza di non avere nulla da perdere, ma tanto da guadagnare. È sul centrale che ha combattuto, che ha sfidato un uomo oggi ritenuto imbattibile. È lì che ha voluto ricordare in mondo visione che lui c’è. L'azzurro si arrende, ma solo al quinto set, prendendosi gli applausi scroscianti di un centrale tutto per lui. Quindi, in ogni caso, grazie Fabio per averci fatto capire che non bisogna mai mollare, ma provarci, sempre, anche quando nessuno sembra più credere in te. Altro che bollito, Fognini ha portato tutti, ma proprio tutti, a lezione di tennis e forse anche di vita.