Wimbledon alza la posta. Il torneo sull’erba più prestigioso del mondo annuncia un montepremi da record: 53,5 milioni di sterline, pari a 72,3 milioni di dollari, con un aumento del 7% rispetto al 2023. I vincitori dei titoli di singolare, sia maschile che femminile, porteranno a casa 3 milioni di sterline a testa, con un +11% rispetto all’anno scorso. Anche chi si ferma subito nel main draw riceverà un assegno più pesante: 66.000 sterline, con un incremento del 10%. Ma era proprio necessario? L’annuncio, infatti, arriva in un momento delicato per il tennis mondiale: ad aprile, venti tra i giocatori più influenti del circuito avevano firmato una lettera per chiedere una redistribuzione più equa dei profitti dei tornei del Grande Slam. Le richieste sono state discusse durante il Roland Garros, e Wimbledon risponde con un rilancio economico accompagnato però da un avvertimento. Debbie Jevans, presidente dell’All England Club, ha dichiarato in conferenza stampa che sono “determinati a mantenere il nostro impegno verso la retribuzione dei giocatori. Rispetto a dieci anni fa l’aumento è stato del 100%, e quest’anno è del 7%. Ma non possiamo ridurre la questione ai premi dei quattro Slam: il problema vero è che il tour non offre pause adeguate e porta a infortuni sempre più frequenti. Noi siamo pronti a parlare, ma finora non ci sono state proposte concrete su come cambiare il sistema”.

Come vi avevamo già spiegato, la top 20 maschile e femminile aveva firmato una lettera rivolta agli organizzatori di Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open, con una chiara: aumentare il montepremi, redistribuire in modo più equo i profitti, riconoscere il peso specifico di chi scende in campo. Ma la polemica era scoppiata immediatamente, perché molti lo avevano ritenuto un mero capriccio, una provocazione. Provocazione che però tale non è rimasta e non resta che aspettare le certe reazioni che arriveranno dopo un aumento così consistente. Il torneo segna anche un altro cambio di passo epocale: i giudici di linea saranno completamente sostituiti da un sistema di chiamata elettronica in tempo reale. Una decisione che ha diviso il mondo del tennis. Il Roland Garros, ad esempio, ha scelto di mantenere il “fattore umano”. A Wimbledon, invece, la transizione è definitiva, anche se l’All England Club ha deciso di reintegrare circa 80 ex giudici come assistenti di campo: saranno due per campo, pronti a intervenire in caso di guasti tecnologici. Un modo per contenere le critiche e conservare almeno una parte della tradizione. Insomma, tra montepremi folli e cambiamenti di vario genere, sembra che questo Slam sia iniziato in anticipo e, soprattutto, in polemica.