La fortuna, a volte, non bussa nemmeno. Lo sa bene Giulio Zeppieri, che al Roland Garros ha pescato il peggiore dei numeri uno possibili: Carlos Alcaraz. A raccontarlo con il giusto mix di rassegnazione e sarcasmo è stato proprio Matteo Gigante, che dopo aver vinto il suo primo match in carriera in uno Slam ha svelato il retroscena. “Ero con Zeppieri in giro per Parigi quando abbiamo visto il tabellone e per scherzare ho detto: ‘Con Hassan non ci ho vinto’. Poi scorrendo abbiamo visto che lui aveva preso Alcaraz… Possiamo dire che gli è andata un po’ peggio (ride)”. Eppure, per Gigante è stata una giornata speciale. Il romano ha travolto il libanese Benjamin Hassan, numero 221 del mondo, con un secco 6-4 6-2 6-0 in poco più di un’ora e mezza. Un debutto da sogno, anche se con un piccolo rimpianto: non aver potuto assistere dal vivo alla cerimonia in onore di Rafael Nadal, celebrato sul Philippe Chatrier insieme a Federer, Djokovic e Murray. “Mi è dispiaciuto non vedere la cerimonia”, ha confessato. Ma il suo pensiero è già alla prossima sfida, decisamente più impegnativa, contro il vincente tra Stefanos Tsitsipas e Tomas Martin Etcheverry. “Sarà una battaglia a prescindere. Tsitsipas ha già fatto finale qui, sarà ostico, ma nel tennis non si sa mai. Mi farò trovare prontissimo. Sicuramente il kick potrebbe darmi fastidio sul dritto, ma se riesco a rispondere bene, posso avere le mie chance. Dovrò cercare il rovescio, anche se è bravo a girarsi”.

Meno fortunato, e soprattutto molto più amaro, è stato il debutto di Lorenzo Sonego, che ha visto scivolare dalle mani una partita che sembrava sua. Contro l’americano Ben Shelton, numero 13 del mondo, il torinese ha perso in cinque set dopo oltre 3 ore e mezza di gioco. Una partita in cui, dopo il terzo set, Sonego sembrava in pieno controllo. Poi Shelton ha cambiato marcia, alzando le percentuali al servizio e facendo “scoppiare la palla”, come ha detto lo stesso Lorenzo in conferenza stampa. “Lui è salito molto di livello. Con il passare del tempo, il campo si è rallentato e ha avuto più forza fisica di me. Peccato, perché forse nei primi tre set ero superiore”. Decisivo, secondo lui, quel break subito nel quinto set: “Evitatile, vista la gestione di alcuni punti. Dovevo restare agganciato per mettergli pressione, ma dopo il break si è sciolto e ha giocato un tennis davvero di alto livello”.

Sonego ha anche sottolineato quanto le condizioni di gioco, serali e lente, abbiano inciso: “Preferisco condizioni più rapide. La palla salta meno e questo ha inciso nello sviluppo della partita. Non mi ha agevolato, ma alla fine ci sono vantaggi e svantaggi”. Un bilancio amaro anche per la stagione sulla terra: “Sul veloce è andata tutto sommato bene, sulla terra decisamente male. Mi sono equilibrato”, ha commentato con un sorriso amaro. Ora l’obiettivo è la stagione sull’erba: “Giocherò a Stoccarda e Halle prima di Wimbledon”. Un’occasione persa, quella di Sonego, che fa ancora più male se si guarda al tabellone aperto e a un Roland Garros che ha già perso tanti big nei primi giorni. Intanto Gigante si gode il suo momento, e Zeppieri spera in un miracolo. Ma contro Alcaraz, come dice lui stesso, “gli è andata un po’ peggio”.