Buona la prima per Lorenzo Musetti in un’edizione del Roland Garros che lo vede tra i possibili sabotatori del duopolio annunciato: Carlos Alcaraz da una parte, Jannik Sinner dall’altra. Un tabellone potenzialmente esplosivo, che per Musetti potrebbe aprire la strada a una semifinale proprio con lo spagnolo. E il debutto conferma che Lorenzo è arrivato a Parigi nella miglior condizione della sua carriera. Reduce da tre semifinali consecutive sul rosso europeo, Montecarlo, Madrid, Roma, e forte della miglior classifica di sempre (da lunedì 26 maggio sarà numero 7 del mondo), Musetti ha battuto in tre set il tedesco Yannick Hanfmann, numero 142 del ranking ma con un passato da top 50 e due vittorie su tre nei precedenti scontri diretti sulla terra. Un match che poteva nascondere insidie psicologiche, non tanto per il livello dell’avversario quanto per la pressione del nuovo status: quello di testa di serie tra i grandi.

Nel primo set, infatti, qualche incertezza si è vista. Soprattutto quando, dopo un errore gratuito, Lorenzo ha reagito prendendosi a schiaffi da solo in faccia. Un gesto istintivo, nervoso, ma anche una prova evidente della concentrazione che lo anima in questa fase della stagione. Da quel momento ha ingranato, imposto il ritmo e chiuso con autorità, senza mai perdere il controllo. Il pubblico del Philippe-Chatrier si è goduto lo show: smorzate chirurgiche, rovesci in avanzamento, un paio di colpi di pura ispirazione che lo confermano tra i più tecnicamente dotati del circuito. Ma stavolta, alla bellezza del tennis ha aggiunto solidità mentale, gestione dei momenti chiave, e una nuova consapevolezza. Fuori dal campo, poi, c’è un’altra spinta: la paternità appena annunciata. Al prossimo turno troverà il vincente tra il francese Royer e il colombiano Galan. Un ostacolo da non sottovalutare, ma l’obiettivo resta chiaro: restare in corsa fino alla seconda settimana. E magari, riscrivere il finale di primavera con una semifinale da sogno contro Alcaraz. Perché è lui stesso a dirlo: “Il meglio deve ancora venire, mi sento bene e voglio arrivare il più lontano possibile”.