Un aereo lo riporterà in Svizzera, vivo e pronto a finire di nuovo sotto i ferri per potersi poi rimettere a inseguire il suo sogno. Noah Dettwiler è ufficialmente fuori pericolo dopo il tremendo botto di Sepang, dopo i continui arresti cardiaci avuti in pista sia durante il trasporto in ospedale e dopo aver fatto a sportellate con la morte per quasi 48 ore. Ora sarà lunga. Sicuramente sarà pure dolorosa, ma la signora vestita di nero, come la chiamava il Dottor Costa, questa volta ha perso. Piegata da un ragazzino di 19 anni e, finalmente possiamo dirlo, anche da tutti quelli che in qualche modo hanno fatto sì che da un botto come quello si potesse uscire vivi: il personale di primo soccorso, i medici, quelli che si occupano di sicurezza in pista, quelli che producono materiali per proteggere i piloti. Oggi quel ragazzo è in volo verso casa, in altri anni, purtroppo, sarebbe stato metaforicamente in volo verso un altrove che non è di questa terra. Ecco perché quella di ieri è stata, forse senza che ce ne rendessimo conto abbastanza, la giornata più importante di tutto il Motomondiale 2025.
Anche perché, nel racconto di quello che è stato, è emerso che pure Josè Antonio Rueda ha rischiato molto di più di quanto s’è raccontato: ha avuto un arresto cardiaco in pista. E l’hanno salvato. I fatti sono noti: domenica scorsa, durante il giro di formazione della Moto3 al Gran Premio della Malesia, José Antonio Rueda e Noah Dettwiler sono stati coinvolti in una violenta collisione e entrambi hanno avuto bisogno delle procedure di rianimazione. Per uno, il campione del mondo Rueda, il panico s’è trasformato in speranza quasi subito: trasportato in elicottero in un ospedale di Kuala Lumpur, è stato stabilizzato e poi gli è stata confermata una frattura esposta del pollice e del secondo e terzo metacarpo della mano destra, insieme a una frattura alla base del radio e ad altre lesioni multiple. Rueda è stato successivamente trasferito in una clinica privata per monitorare le contusioni alle costole e ai polmoni, dopo che sono state escluse gravi lesioni alla testa. Giovedì scorso è stato autorizzato il suo trasferimento in Spagna e da allora è sotto costante osservazione presso l'Ospedale Universitario Dexeus dove lunedì s’è sottoposto a un intervento chirurgico.
Il dottor Xavier Mir ha fatto sapere che oltre alle lesioni già riscontrate c’è anche una piccola frattura alla scapola. Tuttavia, questa nuova lesione non richiederà un intervento chirurgico. “Da questo momento in poi – dicono da KTM - il pilota continuerà il suo recupero guardando già alla stagione 2026”. La stessa Red Bull KTM Ajo ha colto l'occasione per inviare un messaggio di supporto a Noah Dettwiler: " team desidera inviare i suoi migliori auguri a Noah Dettwiler, alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutti i membri del CIP Green Power, in quello che è stato un periodo molto difficile per tutti i soggetti coinvolti. Gli auguriamo una completa guarigione e un rapido ritorno nel paddock ".
Per Dettwiler, come già accennato, la notizia più solida è arrivata sempre ieri, quasi in un incrocio di meravigliose coincidenze, proprio pochi minuti dopo il comunicato di KTM. "Siamo lieti di annunciare – scrivono da CIP Green Power - che la salute di Noah Dettwiler è migliorata così positivamente negli ultimi giorni che i medici che lo curano a Kuala Lumpur hanno dato il via libera al suo rimpatrio in Svizzera". La squadra ha poi spiegato i dettagli logistici: "Una squadra della Rega di soccorso aereo svizzero ha fatto visita a Noah all'ospedale di Kuala Lumpur per discutere e pianificare il suo ritorno a casa. Il volo è previsto per giovedì e l'atterraggio di Noah a Zurigo sarà nel tardo pomeriggio. Da lì, verrà trasportato direttamente in ospedale dove verrà sottoposto a un intervento chirurgico alla gamba. Tutti, compresa la famiglia di Noah, siamo lieti di questo sviluppo positivo e grati per l'eccellente assistenza medica ricevuta in Malesia”.