Il team manager KTM Francesco Guidotti (nel paddock “Checco”) sta portando a termine la sua prima stagione alla guida del team austriaco. La squadra ufficiale di Mattighofen è terza nella speciale classifica dei team e, con un risultato di rilievo a Valencia, potrebbe anche conquistare la seconda piazza ai danni di Aprilia. La moto austriaca si è dimostrata un riferimento in condizioni “full wet”, con Miguel Oliveira che ha conseguito due vittorie nelle gare bagnate in Indonesia e Thailandia, mentre Brad Binder ha ottenuto due secondi posti in Qatar e Giappone. Francesco Guidotti nel 2022, dopo dieci anni da team manager in Pramac Ducati, si è lanciato nell’avventura KTM con l’obiettivo di portare il colosso di Stefan Pierer sul tetto del mondo anche in MotoGP. Prima di Valencia Francesco - in una bella intervista di Paolo Ianieri sulle pagine della Gazzetta dello Sport - ha attinto alla sua esperienza tra i box di Borgo Panigale per immedesimarsi nel weekend delicatissimo di Pecco Bagnaia, con cui ha lavorato a stretto contatto nel 2019 e nel 2020.
“Sicuramente Pecco sarà teso – ha commentato Checco – perché fin quando non hai l'aritmetica non puoi non pensarci al titolo mondiale. Pecco poi è uno che ha anche bisogno della parolina giusta, del conforto. Come in Thailandia, quando prima della gara Jack Miller nel vederlo teso è andato a parlargli. Sicuramente sente la responsabilità di un team ufficiale, ma anche dell'impegno di tanti anni che si sta concretizzando”. Guidotti poi ha parlato delle caratteristiche di Bagnaia agli esordi in MotoGP, quando in più di un’occasione sfiorò la vittoria con Pramac: “In Pecco vedevo uno che andava molto forte ma con la testa sulle spalle, che è quello che serve oggi. Io sono quello che ha spinto di più per farlo firmare prima ancora che iniziasse la stagione 2018 in Moto2 (prima che Pecco diventasse campione del mondo, ndr). Rompevo le scatole a Campinoti e Dall’Igna affinchè lo prendessimo. Che avesse una gran velocità lo si è visto subito. Ma è servito tempo perché trovasse costanza e ancor di più prima che vincesse. Dico sempre che Pecco è nato con la camicia Ducati addosso. Il suo obiettivo è sempre stato il team ufficiale, con noi è rimasto volentieri due anni, ma lo ha sempre considerato un passaggio a tempo determinato. Non come uno Zarco che finisce la carriera o uno che ci prova. È rimasto in Pramac il tempo minimo indispensabile". Un parallelismo può essere tracciato con Enea Bastianini, al quale sono bastate solamente due stagioni nei team clienti Ducati prima di approdare nella squadra ufficiale: “Nessuno si aspettava questa stagione da Enea. Che con le sue vittorie ha fatto cambiare i piani di Ducati che aveva puntato su Martin per il 2023. E infatti Jorge ha continuato a fare sviluppi. Per questo non gli è andata giù quando hanno scelto Enea. Che il prossimo anno potrebbe vincere dieci gare, ma anche zero".
Infine il team manager ha chiosato con una battuta riguardo ai sempre più frequenti trasferimenti di personale da Borgo Panigale a Mattighofen. Il passaggio di Francesco Guidotti da Ducati a KTM, infatti, verrà replicato dopo Valencia da Jack Miller e dal suo capotecnico (Cristhian Populin), oltre che da Alberto Giribuola, storico capotecnico di Andrea Dovizioso e a fianco di Enea Bastianini nelle ultime due stagioni: “Io non ho portato via nessuno, sono che si sono offerti. Io li avrei cercati, vero, però mi hanno anticipato nel darmi la disponibilità. Ma questa di perdere uomini importanti, è una condizione che la Ducati di oggi può permettersi”.