Il titolo, lo diciamo subito, è una citazione e una provocazione. Però a leggere l’intervista di Luca Marini realizzata da GPOne c’è un po’ venuto in mente il mitico Mario Brega nell’altrettanto mitico film di Verdone. Perché da giorni Luca Marini s’è fatto portavoce in MotoGP di una questione che riguarda parecchi piloti e che potrebbe in qualche modo remare in direzione contraria all’egalitarismo. Il fratello di Valentino Rossi, infatti, ha più volte ribadito che sarebbe opportuno introdurre in MotoGP il peso minimo moto/pilota, così da garantire maggiore equilibrio e non svantaggiare i piloti di stazza più importante. Poi, con l’uscita di ieri, sembra aver predicato anche un po’ la ridistribuzione dei beni.
In verità, il fratello di Valentino Rossi non ha affatto voluto togliere meriti a Pecco, ma anzi ha voluto ribadire il grande legame di amicizia che c’è tra i piloti della VR46. Gente che si allena insieme, che vive praticamente insieme e che, ormai da anni, condivide tutto, ma proprio tutto, delle rispettive vite professionali. Un rapporto, quello tra i piloti della VR46 Academy,che paradossalmente si è consolidato ancora di più dopo l’addio di Valentino Rossi. “Prima c’era Vale – ha detto Marini – Adesso è diverso, ma in VR46 si fa un gran lavoro, ci aiutiamo e spingiamo a vicenda, e è chiaro che se Pecco dovesse vincere sarebbe un po’ il risultato anche di quel lavoro che facciamo tutti insieme. Ha vinto sette gare, Pecco merita questo titolo”. E, chiaramente, il titolo sarebbe in questo senso anche della VR46, che ha accolto Pecco Bagnaia a Tavullia ormai nove anni fa.
“Se Pecco vince a me personalmente cambierebbe niente – ha aggiunto Luca Marini – ma sarebbe certamente un grande risultato per la VR46 e significherebbe per tutti noi crescere ulteriormente”. Crescere è qualcosa che a Marini (peso a parte) sta particolarmente a cuore. Il giovane pilota del team Mooney, infatti, ha un sogno e non lo ha mai voluto nascondere: la Ducati ufficiale. Dopo un avvio di stagione un po’ a singhiozzo, i risultati sono cominciati a arrivare e adesso è tempo di rimettersi al lavoro per preparare al meglio il 2023. Prima, però, c’è Valencia. “E’ un circuito in cui non sono mai riuscito a brillare – ha spiegato ancora Marini – Però è anche vero che ultimamente sono andato bene anche su piste con cui non ho mai avuto un ottimo feeling. Sono fiducioso e determinato, ci tengo a chiudere nella migliore maniera possibile e penso che ci sono alcuni punti dove si potranno azzardare anche dei sorpassi, ma sarà fondamentale partire più avanti possibile domenica in gara. Poi arriveranno i test e non so se già qui a Valencia avremo nuovi materiali o se bisognerà aspettare i test invernali per provare le vere novità. Ho parlato con Ducati e con Gigi Dall’Igna: il supporto della casa non mancherà mai e tutto dipenderà da quanto io saprò essere veloce”.