L’accordo tra Franco Morbidelli e Ducati Pramac poteva essere ufficializzato già in Austria, eppure le cose sono andate diversamente. La sensazione è che Marc Marquez e il suo manager, dopo aver ricevuto un timido no da parte di KTM - a cui sono state negate le moto da Dorna per un terzo team - si siano rivolti a Ducati. Nello specifico Marquez avrebbe bussato alla porta del Team Gresini, sul quale la dirigenza bolognese non ha controllo: Domenicali e Dall’Igna non vogliono Marc? A Gresini non importa, perché si tratta a tutti gli effetti di un team indipendente che una volta pagate le moto ci fa quello che meglio crede.
Ragionevolmente, Ducati è entrata in trattativa quando ha capito che Marc Marquez sarebbe stato realmente disposto a rinunciare allo stipendio e a tutta una serie di benefici pur di avere una moto competitiva per il prossimo anno: quando hai ben più di un coltello dalla parte del manico rinunciare a combattere è sempre un peccato. Così le dichiarazioni secondo cui nessuno, a Borgo Panigale, avrebbe voluto lo spagnolo su di una Desmosedici sono state riviste piuttosto in fretta anche dallo stesso Claudio Domenicali, che si è limitato a raccontare di quanto l’interesse di Marc per Ducati sia motivo d’orgoglio per l’azienda.
A pensarci non c’è niente di strano in questo: Paolo Campinoti, sentito dell’interessamento da parte di Marc alla Ducati del Team Gresini, deve aver pensato che lasciarsi sfuggire l’occasione di dare una delle proprie moto ad un otto volte campione del mondo sarebbe stato praticamente un atto criminale, nonché un pesante autogol in termini economici, di marketing e di comunicazione. A tal proposito va detto anche che Campinoti si fa spesso consigliare da Giacomo Agostini, uno dei più grandi estimatori di Marc Marquez. Infine, questo spiegherebbe anche le continue allusioni dello spagnolo alla Ducati del Team Gresini durante il weekend a Misano, dal “estan pasando cosas” ai complimenti per la livrea speciale: più che frecciatine alla Honda sarebbero rivolte alla Ducati intesa come azienda.
A quel punto, ammesso e non concesso che le cose stiano veramente così, le tre opzioni di cui ha parlato Marc Marquez dopo i test di Misano sarebbero le seguenti: restare in Honda - ma ormai pare quasi impossibile -, la Ducati del Team Gresini (nel caso in cui a Borgo Panigale non volessero dargli una moto ufficiale) e, manco a dirlo, la Ducati del Team Prima Pramac.
Stando così le cose la discriminante è la dirigenza Ducati, che potrebbe lasciarsi sedurre dall’idea di avere un altro fenomeno in casa o abbandonarlo al suo destino. Se fino a qualche mese fa erano tutti concordi con la prima opzione, con la Gresini Racing pronta ad accoglierlo le cose cambiano: Marc nel team di Nadia Padovani farebbe solo uno stallo nel 2024, per poi passare a KTM nel 2025 con tutte le informazioni raccolte in un anno sulla Desmosedici, di fatto regalando un’altra occasione di sviluppo agli austriaci. Se le cose stessero davvero così Marc sarebbe riuscito nell’impossibile, ovvero strappare un contratto per una moto ufficiale obbligando Ducati a farlo.
Per chiudere il cerchio, la situazione di Franco Morbidelli non dovrebbe essere troppo compromessa: se davvero Pramac decidesse di arruolare Marc Marquez, la sella libera in Gresini potrebbe finire sotto al sedere dell’italo-brasiliano, sempre che Nadia non decida di riconfermare Fabio Di Giannantonio per il prossimo anno.