Marc Marquez raggiungerà il fratello Alex nel Team Gresini, per guidare una Ducati nel 2024 e non perdere un altro anno di carriera aspettando che scada il contratto con HRC. Questo, in breve, lo scenario di cui si è discusso nelle ultime settimane, specialmente durante il weekend di Misano. Per assurdo, di Marc in Gresini si parla durante il GP di casa per il team di Nadia Padovani, così come si era parlato di Marc in KTM nella settimana del Red Bull Ring. Ma gli austriaci moto da offrire non ne hanno e, comunque, per Marquez passare ad un’altra squadra ufficiale significherebbe pagare penali salatissime - secondo alcune indiscrezioni non verificate si parla addirittura di 50 milioni di euro - mentre andando in un team satellite le cose sarebbero molto più gestibili.
I dubbi però sono diversi. Il Team Gresini sta davvero per lasciare a casa Fabio Di Giannantonio per portarsi in casa Marc Marquez, con tutto ciò che ne consegue in termini di sponsor, risultati ed equilibri interni per Ducati? Difficile dirlo, eppure se dovessimo scommettere un centesimo punteremmo sul sì, specialmente dopo le dichiarazioni di Marc al termine dei test in cui Honda gli ha offerto una RC213V 2024 completamente nuova ma con motore 2023.
A questo proposito, Marc Marquez è stato chiarissimo a fine giornata: “Questa moto è molto diversa, si guida in maniera diversa e ci vuole qualche giro per adattarsi. Poi però i tempi sul giro sono gli stessi e il modo di fare il tempo (seguendo un’altra moto, ndr) è sempre uguale. Bisogna ancora lavorare moltissimo”.
Alle sue parole si è aggiunto anche un Joan Mir sempre più cupo: “È un piccolo passo, ma se la nuova moto può montare il motore 2023 vuol dire che il motore 2024 non è una rivoluzione”, cosa che ha specificato anche Taka Nakagami, che con i piloti HRC non aveva avuto modo di confrontarsi prima di parlare alla stampa. “Magari la nuova moto non è male”, ha detto il giapponese. “Ma è un piccolo passo, mi aspettavo una differenza molto più grande. È vero che ci vuole qualche giro per trovare il feeling, poi però i tempi e i problemi sono sempre quelli”.
Le sensazioni quindi sono condivise e la verità appare chiarissima: Honda ha lavorato tanto e prodotto poco. Anzi, quasi niente. In questa situazione però, a colpire di più sono state alcune frasi di Marc Marquez durante il weekend: il giovedì, durante una conferenza stampa nella sua hospitality, lo spagnolo aveva dichiarato di aver deciso per il suo futuro, ma anche che il test del lunedì non avrebbe avuto alcun peso sulla sua scelta. Poi però, finiti i test, dice: “Prenderò presto la mia decisione”, ma una collega gli fa notare notare che appena un paio di giorni prima questa decisione l’aveva data per archiviata. Lui sorride e risponde così: “Voglio dire, la scelta l’ho fatta, è lì. Però la comunicherò più avanti, probabilmente tra India e Giappone”. Non esattamente la stessa cosa, specialmente quando si tratta di un tema cos’ cruciale. Non solo. Quando i piloti parlano ai giornalisti lo fanno, generalmente, due volte: una in inglese per tutti, un’altra di seguito nella loro lingua madre. Così, quando parla del suo futuro in inglese, Marc Marquez dice di avere “Un piano A e un piano B”, ragionevolmente restare alla Honda o andare in Ducati con il fratello Alex. Quando gli fanno la stessa domanda in spagnolo però, lui dà un’altra risposta: “Ho tre piani, un piano A, un piano B e un piano C”. Anche qui gli viene fatta notare di aver appena dato due risposte diverse alla stessa domanda. A questo punto Marc si produce in una risata per poi confermare che le opzioni sul tavolo sono tre. La terza, probabilmente, è un anno sabbatico in attesa di passare in KTM nel 2025, ma non è questo il punto.
Sono piccole frasi, eppure lasciano trasparire un grande caos nella testa dello spagnolo: non gli è ben chiaro fino a che punto spingersi con le dichiarazioni, cosa comunicare, in che tempi farlo. E questo è esattamente il motivo per cui chi è sospettato di un crimine viene interrogato a ripetizione con le stesse domande: se dici la verità la versione sarà sempre la stessa. Se stai mentendo, devi avere un’ottima memoria o una grande convinzione. Marc Marquez, con tutte le probabilità, sta attraversando una fase di grande incertezza, di smarrimento anche, esattamente come era stato lo scorso anno prima di comunicare la quarta operazione al braccio. Per di più, Marc ha anche smesso di dire “ho un contratto con la Honda per il 2024”, frase con cui rispondeva a tutte le speculazioni sul mercato nei mesi passati. Ecco perché se qualcuno ci obbligasse a farlo scommetteremmo sul suo addio alla Honda. Ducati permettendo.