Un artista. Il malese Razlan Razani, team principal del Petronas Sepang Racing Team ha definito così Franco Morbidelli, perché il “Morbido” è un virtuoso delle due ruote: grintoso in pista e dolce nella vita. “Le moto mi regalano la libertà, come la samba” e quest’anno il pilota italo-brasiliano cercherà di scrivere una canzone che sia una sinfonia.
“Lavorerò in modo da poter scrivere la più bella canzone per il mio team e quello di Valentino (con cui condividerà il box) e sarà anche lo spartito più bello per tutta la squadra”. L’apprendista dottore ha imparato a vincere, ma non si scorda le origini e ogni volta che pensa al box, pensa al plurale, perché quella con Valentino è più di una amicizia. “E’ vero lo scorso anno ho fatto meglio di Vale, ma lui in carriera ha fatto meglio di me”, sottolinea il “Morbido” a chi gli ricorda che è vice-campione del mondo in carica e potrebbe aspirare al ruolo di primo pilota nel box.
“Nel nostro team non ci saranno numeri uno e numeri due”. Dicono: il tuo compagno nel box è il tuo primo avversario. "Vero. E quando entrerò nel box vedrò il pilota Vale e l’amico. Impossibile scinderli. Lui ha creduto in me quando non ero nessuno. Ci alleniamo al Ranch, battagliamo e certamente in pista sarà un rivale, ma in fondo il motomondiale è solo un gioco. Niente è più grande dell'amicizia, dell'amore, dei rapporti umani”. Franco Morbidelli, poeta, non si tira indietro quando c’è da parlare di sentimenti, così rari nel paddock. La vita l’ha messo in ginocchio, ma lui si è rialzato, trasformando il dolore in un inno alla vita, coniugando la sensibilità brasiliana ereditata da mamma Cristina con la dedizione e l’etica del lavoro di papà Livio. “Con Valentino voglio comportarmi per tutta la vita in linea con i miei valori: in modo corretto, giusto, coerente. Il mio nome vuol dire libero, franco, sincero”.
Il che non vuol dire che l’allievo non proverà a battere il maestro, ma mancanza di rispetto mai.
Dopo tanti anni vissuti da outsider, Franky è consapevole del suo potenziale. “Se mi considero il favorito? Devo esserlo. Non voglio nascondermi. Sono sempre io e se sono stato capace di vincere lo scorso anno, devo riuscire a replicare certi risultati e migliorarmi”.
Franky guarda avanti a testa alta, anche quando un giornalista gli ricorda che dovrà lottare per il titolo con una moto vecchia, risponde senza fare troppa polemica: “ho un ottimo rapporto con Yamaha, soprattutto con Maio (Meregalli) e Lin Jarvis, che conosco da quando ero una sbarbatello. Ho capito le loro scelte e non li biasimo. Non voglio puntare il dito o lamentarmi di qualcosa che non posso controllare perché mi toglierebbe energie. Le regole del circus sono queste, ci sono catene contrattuali da rispettare e certe decisioni vengono prese molto presto, troppo presto”.
Tuttavia l’anno scorso si è rivelato un vantaggio sedere in sella alla M1 del sorprendente Team Petronas, che al suo secondo anno nella classe regina ha raggiunto traguardi eccezionali: “L’affiatamento con Ramon (Forcada) e tutta la squadra è bellissimo. Con i tecnici stiamo mettendo a punto alcuni piccoli dettagli per ottenere una moto ancora più competitiva. C’è grande cura e una organizzazione fantastica. Non solo, condividere il box con Valentino sarà sicuramente un vantaggio perché potremo scambiarci anche tante impressioni personali, non strettamente tecniche. Ci conosciamo bene, ci alleniamo da sempre al Ranch”.
Il pensiero torna al maestro, ma non per sottomissione. Al contrario. Franky comunica una sicurezza e fierezza mai viste prima, forte delle vittorie e dei podi che lo hanno portato ad un soffio dalla vetta del mondo. “Ho imparato la lezione del 2019. Essere battuto dal compagno di squadra è doloroso. Ero uscito molto frustrato, ma questa sensazione che mi ha dato la forza di svoltare lo scorso anno.Ho lavorato sodo, serio e concentrato in pista come fuori. La preparazione è continuata quest’inverno. Ho lavorato molto sulla potenza fisica per migliorare il giro secco. Per il momento ho sospeso le finali dell’Americana al Ranch perché sono caduto e mi sono fatto male ad una caviglia. Niente di grave, ma non voglio espormi ad ulteriori rischi. In gara si osa sempre un po’ di più". La posta in gioco è alta e il 2021 potrebbe essere l’anno di Franky. Una bellissima canzone tutta da scrivere.