A Giacarta, durante la presentazione della nuova M1, Franco Morbidelli è apparso sereno e soprattutto cosciente delle sue capacità. Non più demoralizzato e dispiaciuto, ma proiettato in avanti: capelli a zero, attenzione al massimo. Franco è l’unico pilota ufficiale con contratto in scadenza a fine anno e la cosa sembra interessare a Jorge Martin, che potrebbe tagliare i ponti con Ducati dopo la mancata promozione e tentare un’altra strada in Yamaha. Il punto però, è che Franco Morbidelli quel posto non l’ha ancora mollato.
Te ne accorgi quando gli chiedono qual è la moto più bella che ha mai guidato e lui risponde così: “La Yamaha ufficiale, perché è un sogno”, oppure appena ti ricordi che nel 2020 a una manciata di punti da Joan Mir ci è arrivato lui, Franco Morbidelli, non Fabio Quartararo. Cose che evidentemente, nell’intervista rilasciata a Serena Zunino per Motosprint, Franco dimostra di aver ben presente: “È stata una stagione tosta, complicata, difficile, in salita. Ma con un risvolto positivo, perché soprattutto sul finire della stagione ci sono stati miglioramenti che aspettavo da un po’ e che speravo di vedere. Questi mi hanno permesso di ritrovare fiducia e approcciare l’inverno con la tranquillità giusta, non troppa ma neanche troppo poca. E con l’energia per preparare bene la stagione che verrà”.
Di crederci, spiega, non ha mai smesso, anche se accettare che dall’altro lato del box le cose vadano in tutt’altra maniera non è semplice: “Tantissime cose mi hanno aiutato a mantenere alta la motivazione: in primis il mio compagno di squadra, Quartararo, che è sempre riuscito a tirare fuori il meglio dalla moto offrendo prestazioni veramente straordinarie. E poi la stessa consapevolezza di ciò che posso dare e ciò che ancora non riesco a fare con questa Yamaha. Ciò che non riuscivo a dare mi era persino più chiaro quando ero ancora più in difficoltà. Al resto pensano gli amici, le persone che ho al mio fianco, sono tutti di grande aiuto”.
Del resto, il ginocchio è ormai guarito (“fisicamente sto bene, sono al massimo”) e l’addio a Ramon Forcada, ex capotecnico a cui Franco ha dovuto rinunciare durante il passaggio al team ufficiale, ora non è più un problema: “Se mi manca Ramon? è come chiedere se ti manca una vecchia fidanzata - spiega lui - i momenti trascorsi con lui sono stati fantastici e indimenticabili, ma non mi sono focalizzato troppo su quanto mi sia mancato, sono concentrato su quello che mi manca per andare forte. Non c’è troppo spazio per le emozioni in un campionato come la MotoGP”. Poi aggiunge che Fabio Quartararo, quest’anno, gli ha insegnato ad “Andare ‘sopra’ i problemi”. Questo perché, racconta, “La sua guida è sempre molto aggressiva, ancora di più con questa moto, e questa virtù gli ha dato una bella mano ad avvicinarsi molto al 100% del potenziale della moto”.
Non manca una battuta su Valentino Rossi e il suo approccio alle difficoltà “Mi ha aiutato standomi vicino. Lo sentivo spesso durante il weekend, mi incoraggiava quando andavo meglio. Era un po’ più abbacchiato, ovviamente, quando andavo peggio, però mi è stato vicino con l’animo”. Infine, Franky parla anche delle voci di corridoio secondo cui Toprak Razgatlioglu, dopo i test ad Aragon con la Yamaha M1, stesse lavorando per prendere il suo posto, cosa che invece pare non succederà: “Ho letto su internet e sui social qualche commento, mi capita di farlo ogni tanto. Però non credo ci sia mai stato il pericolo reale che Toprak venisse al mio posto. Non mi è mai stato fatto presente da nessuno. Sicuramente è stato il commento e il desiderio di alcuni fans della Yamaha, perché da me non hanno visto prestazioni e allo stesso tempo le vedevano da lui in Superbike. È un sentimento comprensibile”.