La Ferrari a Baku ha deluso, ancora. E lo ha fatto nonostante la fiducia che aveva accompagnato la Scuderia al fine settimana, forte di un circuito con delle caratteristiche che avrebbero dovuto avvicinare la SF-25 ai migliori. Tutto era iniziato al meglio, ma la qualifica è stata un disastro -Leclerc decimo dopo essere finito a muro in Q3 ed Hamilton dodicesimo ed eliminato in Q2- e la gara ha portato solo a una misera Top 10, con Sir Lewis ottavo e Charles nono. Eppure, per Frederic Vasseur non tutto è da buttare, nonostante delle mancanze, evidenti, ci siano eccome: “Se sono a capo di un team vincente? Se guardo al venerdì di Baku ne sono convinto, però dovremo migliorare, come tutti” ha commentato a Sky Sport. “Ci manca un po’ di opportunismo nel riuscire a sfruttare le occasioni che si presentano”.

Tutto giustissimo, ma poi arriva un parallelismo con la McLaren, che a Baku ha deluso, che ha sollevato non pochi punti interrogativi: “Il nostro problema è che nei week-end in cui loro sono in difficoltà lo siamo anche noi perché abbiamo delle caratteristiche simili alla loro macchina. Se loro non brillano, non brilliamo neanche noi”. Un commento azzardato, soprattutto considerato che, attualmente, i papaya hanno ben 337 punti di vantaggio sulla Ferrari in classifica Costruttori: finora hanno dominato, con Oscar Piastri che ha conquistato sette vittorie, Lando Norris cinque. 12 successi su 17 gare, mentre l’unica vittoria arrivata per la Ferrari è stata in una Sprint Race, eclissata però da una serie di risultati deludenti.
Guardando, invece, ai fine settimana in cui la MCL39 ha faticato i dati cozzano pesantemente con quanto affermato da Vasseur: in Giappone ha vinto Verstappen, con Norris e Piastri secondo e terzo seguiti da Leclerc; a Imola vince ancora Max, seguito dai due papaya mentre Ferrari, a livello di passo, era ben lontana; in Canada altre difficoltà, con McLaren che non vince e le Ferrari che gli arrivano attaccate, rispettivamente Piastri quarto seguito da Leclerc ed Hamilton in quinta e sesta posizione; a Monza torna a dominare l’olandese, mentre McLaren e Ferrari fanno fatica, tanta; infine c’è Baku, dove entrambe avevano del potenziale per fare decisamente meglio ma, per un motivo o per un altro, così non è stato.

Riguardando a com’è andata la stagione c’è un solo trend che emerge e non ha bisogno di essere spiegato: la McLaren ha faticato in cinque GP, la Ferrari almeno in tredici e, quando è andata bene, è comunque finita alle spalle dei papaya. Non c’è bisogno di aggiungere altro perché, a parlare, è stata la pista. La SF25 è una monoposto dai tanti difetti e pochi pregi, tant’è che finora ha fatto fatica un po’ ovunque: non c’è layout di tracciato o caratteristica che tenga, per un motivo o per un altro il risultato è sempre lo stesso. Serve migliorare, anche da un punto di vista della comunicazione: certe cose non vanno affermate, specie se non si vince da anni e questa, nonostante le aspettative che erano state alimentate al contrario di quanto poi è stato detto, è stata l’ennesima stagione deludente. Così proprio non va e, forse, la SF25 più che una brutta copia della MCL39 non può essere.

