Mondiali di volley, l’Italia batte (anzi devasta) il Belgio ai quarti (“vendicando” l’evidentemente poco influente sconfitta nel girone) e va in semifinale: vittoria netta in tre set, con solo il terzo relativamente combattuto (almeno fino al 10-10), e vola in semifinale con buona pace dell'allenatore italiano della selezione belga, Emanuele Zanini, che durante la cerimonia introduttiva ha cantato l'inno di Mameli con tanto di mano sul cuore. Ma prima, durante e dopo l’incontro a colpire è stato anche se non soprattutto il look col quale si è presentato davanti alle telecamere di Rai 2 il commentatore tecnico ed ex giocatore della Nazionale Matteo Piano. In studio assieme a Simona Rolandi, Piano (171 presenze in azzurro) ha sfoggiato una sorta di tunica etnica marrone rilassata a maniche lunghe, con scollatura “tunisina” (apertura a V corta senza colletto), decorata da grandi motivi concentrici arancioni e beige che ricordano le stampe africane wax.

Un capo che, nel contesto di uno studio della televisione pubblica (ma anche di qualunque televisione), ha avuto l’effetto di una tromba d’aria stilistica, tanto più perché non portato certo da un nativo o un originario dell’Africa, ma da un bianco biondo che in epoca di deliri woke potrebbe persino essere tacciabile di “appropriazione culturale”.

I look di Piano, sempre brioso e sorridente in tv, non sono mai stati particolarmente sobri (con anche qualche “premonizione” para-etnica), ma in questa occasione ha calato l’asso: altro che giacca e cravatta, ma anche altro che camicia bianca o polo sportiva da “analista”, con un fortissimo impatto anche cromatico. Non si può certo dire che Matteo, come i suoi ex compagni in campo nelle Filippine, sia spaventato dalla pressione della performance… Super spike, come direbbe l’altro grande eccentrico del volley sulla Rai, Andrea Lucky Lucchetta, commentatore dei match assieme a Maurizio Colantoni.
