“L’operazione è tutta merito di Gresini, sono loro ad averlo preso, non Ducati”. Così Luigi Dall’Igna, in un’intervista rilasciata a Paolo Ianieri per la Gazzetta dello Sport, racconta i dettagli sul futuro di Marc Marquez, fresco di divorzio da Honda. L’ingegnere è comprensibilmente soddisfatto per la scelta dell’8 volte campione del mondo, anche se ci tende a specificare che da Borgo Panigale non sono arrivati né soldi né tantomeno ordini sull’operazione: “Se ho parlato con Marc? Sì, di tante cose - ha spiegato Dall’Igna - La trattativa non è iniziata da tanto, ma voglio ribadire una cosa: non è un’idea mia. È un team che ha deciso di fare un accordo con un pilota. Chiaro che poi sia contento di vedere sulle mie moto piloti che vanno forte”.
Poi scende, per quanto possibile, nei dettagli dell’accordo: “Credo che sarà per un anno, ma il contratto lui lo ha con Gresini, non con noi. La moto che guiderà invece è ancora da valutare, se quella 2023 o la precedente alle ultime evoluzioni, che sono ancora in fase di analisi e hanno delle criticità”.
Il Direttore Generale di Ducati Corse ha anche risposto alle eventuali criticità del passaggio di Marc Marquez alla Ducati, a partire dalla possibilità che il prossimo anno vedremo una sorta di campionato monomarca: “A me pare che la battaglia già di quest’anno tra Pecco e Martín sia entusiasmante”, ha spiegato Dall’Igna. “Si vedranno belle lotte, non sarà un mondiale triste”. Dal suo punto di vista poi, è vero soprattutto che se tutti i piloti vogliono la sua moto non si può che esserne contenti. E non pensa, Gigi, che Marc si dimostrerà superiore agli altri: “Credo di avere oggi in Ducati piloti forti che stan facendo cose meravigliose”.
Dall’Igna non ha mancato anche di sottolineare come, a conti fatti, l’idea che Marc Marquez possa passare ad un altro costruttore nel 2025 non sarebbe un vero problema per Ducati: “Zarco andrà in Honda. È la stessa cosa, no? Le informazioni, le conoscenze, le porterà con sé. È peggio se un ingegnere va via”. Ad essere davvero complicata, piuttosto, è la gestione di Marc e di tutti gli altri piloti: “Questa è una preoccupazione”, ha ammesso l’ingegnere veneto. “Una delle sfide da affrontare. Dovremmo essere bravi a gestire piloti forti, con caratteri forti, Al di là di Marc, già ora c’è una concentrazione di campioni importanti. Ne arriva uno forse più ingombrante, ma è un lavoro che sappiamo fare”.
A questo punto, anche l’idea che lui, Dall’Igna, possa lasciare Borgo Panigale per lavorare coi giapponesi si fa sempre più lontana: “Diciamo che, come probabilmente è normale che sia, si sono fatti dei ragionamenti con Honda. Io sto bene in Ducati. Ho faticato tanto per arrivare a una situazione in cui Ducati è considerata un modello, andar via ora forse non sarebbe stato logico. Poi, è vero che quello che dovevo fare qui l’ho fatto, poteva essere una sfida vinta e archiviata e la Honda è una sfida altrettanto interessante e importante”.
Infine, non è mancata qualche battuta sul finale di stagione: “Tra Pecco è Jorge finora è un duello estremamente sportivo, spero che continuerà ad esserlo. Se vedo Bagnaia nervoso? No. Lui sotto pressione normalmente esce più forte. Mi aspetto il miglior Pecco di sempre. Per quanto riguarda Jorge, è migliorato molto dal punto di vista della tecnica di guida, e soprattutto mi sembra maturato nella gestione della gara. Bezzecchi invece non è così lontano, ma gli altri due hanno una moto ufficiale e questo secondo me aiuta”.