È l'uomo in rosso, il pizzetto più famoso della MotoGP, il papà della Desmosedici, riferimento assoluto nel motomondiale. Schietto, diretto, personaggio per questo suo modo di non essere personaggio, Gigi Dall'Igna ha le idee chiare non solo su come si realizza una moto vincente, ma anche su come organizzare le sue persone per fare rendere al meglio.
In un'intervista ai colleghi inglesi di MCN, Dall'Igna ha continuato a mostrarsi cauto nonostante i test abbiamo parlato chiarissimo: "Siamo molto soddisfatti, ma non è il caso di fare pronostici. Dobbiamo aspettare le prime gare". In effetti chi conosce le corse sa bene quante e quali variabili sono in gioco, pur non potendo nascondere il fatto che Ducati l'anno scorso ha dominato e che nei primi test ha fatto vedere di essere sempre la moto da battere: "Se la guardiamo in termini di vittorie e podi la stagione 2023 è stata unica, impressionante. Certamente le concessioni danno un vantaggio alle altre case, potranno rischiare di più, potranno cambiare motori, carene, ma penso che resto saranno competitivi come abbiamo già visto nei test di Sepang".
Bagnaia ha dimostrato di essere ancora il numero uno, con lui stanno parlando per il rinnovo del contratto, ma Bastianini sarà un osservato speciale: è in forma, si trova a suo agio sulla moto e ha certamente una gran voglia di rifarsi dopo un 2023 segnato dagli infortuni. Ma non si può parlare di MotoGP o di Ducati senza passare da Marquez: "Il fatto che abbia iniziato con prudenza - dice Dall'Igna - dimostra che è una persona intelligente".
Pare quasi che, e in fondo è giusto, l'importante per il Direttore Generale è che vinca una Desmosedici... quale? Vedremo. A sentire Mattia Pasini, che con diversi piloti Ducati ci passa le giornate in pista, la moto 2024 riesce a mettere assieme i lati positivi della 2023 (un enorme grip al posteriroe, a volte quasi troppo) e l'inserimento in curva della GP22. Comunque vada, prima di misurare le forze in campo bisognerà aspettare le prime cinque o sei gare.