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Gino Borsoi: “Ora sappiamo come si può sorpassare, se dovesse servirci”. Ma non chiamatela minaccia

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

24 settembre 2024

Gino Borsoi: “Ora sappiamo come si può sorpassare, se dovesse servirci”. Ma non chiamatela minaccia
Il team manager di Pramac torna a commentare il sorpasso di Enea Bastianini su Jorge Martin all'ultimo giro del GP dell'Emilia Romagna. Toni bassi e consapevolezza che i punti di vantaggio su Bagnaia, adesso, sono lievitati a 24. Con Borsoi che fa tornare in mente anche un vecchio detto...

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

I buzzurri minacciano, i gentiluomini provocano. Al vecchio detto viene da pensare guardando la video intervista a Gino Borsoi, team manager di Pramac Ducati, sul sito ufficiale della MotoGP. L’ex pilota italiano, infatti, col solito sorriso e l’altrettanto solita lucidità non s’è lasciato andare a dichiarazioni sopra le righe dopo il sorpasso subito dal suo pilota, Jorge Martin, a opera di Enea Bastianini all’ultimo giro del GP dell’Emilia Romagna. “La direzione gara dice che queste sono le gare – ha spiegato con una più che evidente vena di ironia – Quindi diciamo che queste sono le gare”. Nessuna penalità invocata a posteriori, quindi, ma un punto di vista chiaramente di parte ribadito anche davanti al microfono.

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“Non essendo sopra la moto come i veri protagonisti – ha proseguito Borsoi - è difficile capire. Però abbiamo tutti visto le immagini. Ovviamente c’è un po’ di fastidio anche perché sarebbe stato bello per noi conquistare la centesima vittoria Ducati nel Gran Premio che aveva proprio Pramac come title sponsor. Jorge ha guidato la gara dall’inizio, all’ultimo giro ha frenato bene e ha cercato di stare interno, lasciando un po’ di spazio. Enea ci aveva già provato in precedenza ed aveva capito di essere al limite, così ha voluto a tutti i costi inserire la propria moto, consapevole che Jorge non avrebbe resistito in ottica mondiale”. Borsoi, quindi, ribadisce quello che Martin ha già detto in maniera meno articolata: “Se non mi stessi giocando il mondiale avrei chiuso”.

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Lo spagnolo ha sacrificato cinque punti per raccoglierne almeno venti e non rischiare di tornare a casa con uno zero solo per resistere a un sorpasso che sicuramente è stato aggressivo, ma che è avvenuto quando l’altro pilota in lotta per il titolo era già a farsi la doccia da un pezzo a causa della caduta. “Andiamo via da Misano con più punti di vantaggio di quelli che avevamo quando siamo arrivati. Certo che 24 punti non sono abbastanza per stare tranquilli, visto che ci sono ancora molte gare, ma siamo in testa – ha aggiunto Borsoi - Era importante finire la gara, anche se Jorge si meritava la vittoria. Aveva fatto tutto perfettamente, ma ci riproveremo”.

Sull’episodio dell’ultimo giro di Misano 2, invece, l’ex pilota e oggi manager italiano cerca di tenere bassi i toni senza indietreggiare. “Secondo me – ha concluso - è stata un’azione un po’ troppo al limite, ma non spetta a me giudicare: cè la Race Direction per questo. Da quanto accaduto noi possiamo solo imparare: ora abbiamo capito che questo tipo di sorpasso è ammesso dalla Race Direction, quindi immagino che, se per necessità dovessimo fare qualcosa di simile anche noi in futuro, nessuno ci dirà nulla”.

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