image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Giorgia Malandrucco, la "ragazza d'oro" si racconta in un'intervista esclusiva: dalle rinunce per il nuoto alla gioia della medaglia

  • di Chiara Boezi

15 marzo 2024

Giorgia Malandrucco, la "ragazza d'oro" si racconta in un'intervista esclusiva: dalle rinunce per il nuoto alla gioia della medaglia
Giorgia Malandrucco, classe 1995, è oro ai mondiali Master25 di nuoto in Qatar. Ha trionfato nei 200 dorso, segnando un tempo di 2’36’’39, seguita dalla tedesca Maike Lang e la britannica Rebecca Clare Owes. Tra le quindici italiane in gara, Giorgia è stata l’unica a vincere il titolo iridato e noi l'abbiamo intervista tra successi e prospettive, obiettivi e domande sul futuro

di Chiara Boezi

Giorgia Malandrucco nasce ad Alatri, nel Lazio, nel 1995, e la sua passione per il mare la travolge da piccolissima, come un'onda che la risucchia verso il basso. L’acqua è da sempre il suo elemento: "Non volevo neanche indossare i braccioli", ci ha raccontato. La passione è diventata in fretta qualcosa di più, una spinta che l'ha portata ad allenarsi per anni nel centro sportivo ‘’Park Club’’, che ha rappresentato una vera e propria seconda casa per la campionessa. Tutti i giorni, si trovava in acqua alle 14:30 per vasche su vasche, ore su ore di avanti e indietro, di numeri e tempi. Ha sacrificato tanto per arrivare dov’è ora, una costante nella vita degli atleti che li rende tutti simili dentro a quel sacrificio. Giorgia però sorride, consapevole che quel sacrificio lo ha scelto e oggi l'ha portata ad avere una medaglia al collo di grande, enorme, valore. Sì, perché Giorgia Malandrucco è stata l’unica italiana ad aver conquistato l’oro mondiale nella categoria Master 25. Noi l'abbiamo intervistata per farci raccontare il suo viaggio: dai primissimi allenamenti ai Campionati mondiali in Qatar. Impegno, passione e disciplina, gli elementi fondamentali di una storia che l'ha accompagnata verso l'oro. 

20240311 201326723 3317

Ai mondiali di Doha hai trionfato con i 200 dorso. Pensi che questo stile sia il tuo punto di forza? Perché?
Se mi avessero fatto questa domanda lo scorso anno, avrei detto subito di no. Senza pensarci un secondo. Ma quest’anno ho avuto modo di cambiare alcuni aspetti nell’allenamento ed ho cominciato a prepararlo gradualmente. Quindi, ad oggi, posso affermare che sto gestendo meglio le gare medio/lunghe, come un 100 o un 200 dorso.

Quali emozioni e sensazioni hai provato prima e dopo la vittoria?
Ho rotto il ghiaccio con la gara che ho preparato meglio in assoluto. Non è stato semplice. Ero un bel po’ agitata, ma sono rimasta positiva. Avevo paura di iniziare male il Campionato Mondiale. Ho cercato di respirare e azzerare l’agitazione. Più o meno ci sono riuscita. Al tocco della piastra sono rimasta di sasso, nel vero senso della parola. Sapevo di poter raggiungere il podio ma, decisamente, non pensavo di vincere il titolo. Ero stanca. Ma troppo felice del risultato.

Come gestisci la pressione durante le competizioni?
Questa è una domanda difficile. Sono sempre stata, fin da piccola, una ragazza ansiosa. E lo sono tutt’ora. Ho paura di cadere e non sapermi rialzare. È una cosa su cui sto lavorando da anni. È complicato gestire le sensazioni in alcuni momenti. Prima della gara, la musica e il respiro mi aiutano molto a contenere questo stato di ansia e pressione.

Torniamo indietro: da quanto tempo pratichi nuoto? Come e dove hai iniziato?
Ho iniziato a praticare nuoto quando avevo circa cinque o sei anni. Volevo andare al mare senza braccioli. Non mi piacevano affatto. Non credo di aver mai pianto quando ho iniziato a nuotare, a differenza di molti bambini. L’acqua è, da sempre, il mio elemento. Non ho mai faticato per imparare a stare a galla.
Ho iniziato a frequentare le primissime lezioni di nuoto al ‘’Park Club’’, un centro sportivo in provincia di Frosinone. È stata come una seconda casa per me fino ai diciannove anni. Poi, mi sono trasferita a Roma per motivi di studio. Lì ho continuato ad allenarmi nella piscina centrale ‘’Aquaniene’’. Ed ho continuato a livello agonistico per altri due anni. 

20240311 201331806 2198

Che ruolo hanno avuto la tua famiglia e i tuoi allenatori nel tuo percorso?
La mia famiglia è stata il mio punto fermo in tutti questi anni. Mi ha seguito ovunque e sostenuto in ogni occasione. Sia in caso di vittorie che di sconfitte. Fin da piccola, i miei genitori e mio nonno sono sempre stati sugli spalti per vedere le mie bracciate in acqua. Non potevo ricevere sostegno migliore. L’allenatore è stato, e sarà sempre per un’atleta, un punto di riferimento. Lui è in vasca con te. Controlla i tuoi tempi. Gestisce i tuoi allenamenti, i tuoi recuperi e il tuo stato fisico. Bisogna avere a fianco una persona che ti conosca. Che sappia prenderti e gestire i momenti difficili. Io posso ritenermi pienamente soddisfatta e fortunata.

Negli anni, come hai bilanciato gli allenamenti intensi con gli impegni scolastici e sociali?
Gestire scuola e sport non è stato semplice. Ho dovuto dire spesso di no ai miei compagni. Non ho partecipato a gite, cene di classe e pomeriggi di studio in compagnia. Ogni giorno ero in acqua ad allenarmi, dalle 14:30 alle 17:00. Poi dovevo tornare a casa e studiare per le lezioni del giorno successivo. Inoltre, gestire il rapporto con i professori è stato complicato. Il lunedì post gara – di solito- non ero preparata al 100 %. Alcuni professori erano più clementi. Altri proprio no. Nonostante le difficoltà, sono riuscita a gestire il rapporto tra scuola e nuoto molto bene, impegnandomi tanto e portando a casa ottimi risultati anche nel campo scolastico. I sacrifici sono stati tanti, ma li ho fatti per una giusta causa.

A quanti anni ti sei trasferita a Verona? Hai sofferto la lontananza da casa?
Nel novembre 2019 mi sono trasferita a Verona e, da subito, mi sono sentita a mio agio. È una città bellissima e molto accogliente. Ovviamente casa è sempre casa. Non ci si abitua mai alla distanza. Il pensiero si rivolge sempre alla famiglia.

Nel 2013, sei stata a Riccione per i Campionati Italiani Giovanili Invernali. È stata una delle tue prime competizioni? Come l’hai affrontata? È stato il tuo trampolino di lancio?
Sono arrivata relativamente tardi come età ai Campionati Italiani. È stata la prima competizione a livello più alto. Ricordo che alla prima gara ero molto preoccupata, ma stranamente andò molto bene, nonostante la paura. Da lì in poi, ho continuato per altri tre o quattro anni, partecipando a competizioni importanti: i Campionati Italiani Assoluti e i Trofei internazionali, come il Settecolli.

Quali sono i tuoi obiettivi nel nuoto a breve e lungo termine?
Ora come ora, posso dire di essere arrivata davvero dove sognavo di arrivare. Spero di continuare ad avere questa passione sempre viva ed accesa in me. Perché lo sport ti salva davvero. E ti aiuta in tutti i vari aspetti della vita.

20240311 201339770 4064

More

“Ho avuto un problema, ma non dirò quale”: Luca Marini, il tremendo esordio con Honda e i “duelli” con Morbidelli e Miller

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

MotoGP

“Ho avuto un problema, ma non dirò quale”: Luca Marini, il tremendo esordio con Honda e i “duelli” con Morbidelli e Miller

Andrey Rublev, storia di un talento che non trova il controllo

di Lorenzo Giamattei

Tennis

Andrey Rublev, storia di un talento che non trova il controllo

Ok, ma che caz*o è il complotto sulle foto modificate di Kate Middleton? Con un suggerimento: meglio i pittori delle app di ritocco...

di Jacopo Tona Jacopo Tona

hashtag #nofilter

Ok, ma che caz*o è il complotto sulle foto modificate di Kate Middleton? Con un suggerimento: meglio i pittori delle app di ritocco...

Tag

  • intervista
  • Sport

Top Stories

  • CHIVU SPACCA. Ma l’avete sentito alla prima da allenatore dell'Inter? Lancia una stoccata a Inzaghi, spiega a Marotta che cos’è l’interismo e difende Mkhitaryan contro un giornalista. È il mister giusto per i nerazzurri dopo la batosta Champions?

    di Giulia Sorrentino

    CHIVU SPACCA. Ma l’avete sentito alla prima da allenatore dell'Inter? Lancia una stoccata a Inzaghi, spiega a Marotta che cos’è l’interismo e difende Mkhitaryan contro un giornalista. È il mister giusto per i nerazzurri dopo la batosta Champions?
  • Imane Khelif maschio biologico? La bomba del Telegraph: “Alle Olimpiadi erano pronti a mettere in pericolo la vita delle donne”. Il suo oro? “Uno degli scandali peggiori della storia dello sport”

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif maschio biologico? La bomba del Telegraph: “Alle Olimpiadi erano pronti a mettere in pericolo la vita delle donne”. Il suo oro? “Uno degli scandali peggiori della storia dello sport”
  • “Imane Khelif maschio biologico? A Parigi 2024 LO SAPEVANO TUTTI”. La campionessa di nuoto Sharron Davies asfalta la pugile: “Nessuna empatia, ha barato. Ora abbiamo due ori vinti da due uomini e…”

    di Riccardo Canaletti

     “Imane Khelif maschio biologico? A Parigi 2024 LO SAPEVANO TUTTI”. La campionessa di nuoto Sharron Davies asfalta la pugile: “Nessuna empatia, ha barato. Ora abbiamo due ori vinti da due uomini e…”
  • Terremoto in Ferrari? Pesanti indiscrezioni dicono che la macchina di Lewis Hamilton a Barcellona sia stata modificata a sua insaputa. E adesso…

    di Luca Vaccaro

    Terremoto in Ferrari? Pesanti indiscrezioni dicono che la macchina di Lewis Hamilton a Barcellona sia stata modificata a sua insaputa. E adesso…
  • Quando non basta mai e siete già al limite, ricordatevi di Danilo Petrucci, il “condannato ai di più” che ha dato una lezione (a Ducati e non solo) anche a Misano

    di Emanuele Pieroni

    Quando non basta mai e siete già al limite, ricordatevi di Danilo Petrucci, il “condannato ai di più” che ha dato una lezione (a Ducati e non solo) anche a Misano
  • CI FAI IMPAZZIRE VOLLEY FEMMINILE! Non si fermano più: dopo l’oro olimpico, le Azzurre di Velasco dominano anche la Nations League. Ma come?

    di Alice Lomolino

    CI FAI IMPAZZIRE VOLLEY FEMMINILE! Non si fermano più: dopo l’oro olimpico, le Azzurre di Velasco dominano anche la Nations League. Ma come?

di Chiara Boezi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Gregorio Paltrinieri e un sogno liquido chiamato Parigi

di Alice Lomolino

Gregorio Paltrinieri e un sogno liquido chiamato Parigi
Next Next

Gregorio Paltrinieri e un sogno liquido chiamato Parigi

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy