E’ passata da pochissimo la Pasqua, ma a leggere le dichiarazioni dei protagonisti di Honda in vista del GP del Texas viene da pensare al Canto di Natale. Sì, perché Luca Marini, Joan Mir e Alberto Puig sembrano interpretare alla perfezione gli spiriti del passato, del presente e del futuro.
Luca Marini fa appello al passato
Per il ragazzo di Tavullia è stato un inizio terribile. Lui non fa drammi e, anzi, tiene la linea di “quello che se l’aspettava”, ma è chiaro che nessun pilota dormirebbe tranquille sapendo di aver chiuso ultimo in entrambi i fine settimana di gara con la nuova moto. Il lavoro, però, è stata sempre l’unica strada che ha realmente pagato per Luca Marini, con il pilota italiano che in Texas andrà a caccia del riscatto partendo da una certezza in più: il circuito di Austin è tra i suoi preferiti da sempre. Lo scorso anno – con una Desmosedici tra le mani – è anche salito sul podio. “Austin occupa un posto speciale nel mio cuore e ho dei bei ricordi dell'anno scorso – ha affermato nel tradizionale comunicato stampa del martedì diffuso dal Team Repsol - Quest’anno arriviamo con una situazione diversa, ma sono comunque fiducioso che potremo fare ulteriori progressi qui in America. È un circuito molto particolare questo del Texas e abbiamo già visto che la Honda in passato ha ottenuto qualcosa qui. Il nostro focus e le nostre intenzioni, comunque, rimangono gli stessi: fare bene mentre continuiamo a costruire questo progetto”.
Joan Mir confida nella novità dell’asfalto
Un progetto a cui sta lavorando, chiaramente, anche Joan Mir, con uno spirito decisamente diverso rispetto a quello arreso e quasi innervosito mostrato nella scorsa stagione. Segno che qualcosa in Honda si sta muovendo davvero, con il campione del mondo del 2020 che, in attesa di giocarsela con quelli che vincono, punta a mantenere la leadership in Honda e a confermarsi il pilota di riferimento. L’aiuto in più a Austin potrebbe arrivargli dalla novità di quest’anno. “Venire in America è sempre bello – ha affermato - vediamo i fan statunitensi solo una volta all'anno e quindi sarà importante regalargli un bello spettacolo. Andiamo su una terza pista molto diversa dalle due precedenti e quindi dobbiamo guardare e capire come si comporterà la nostra moto lì. Il COTA è uno dei layout più singolari del calendario e soprattutto il primo settore è molto tecnico, inoltre gran parte della pista è stata riasfaltata e quindi non vedo l'ora di vedere come questi cambiamenti influenzeranno la guida".
Alberto Puig non si nasconde, ma guarda avanti
Se i piloti coltivano giustamente speranze, a giocare il ruolo del concreto ci pensa, invece, Alberto Puig. Il manager di HRC è consapevole che anche a Austin sarà tutt’altro che facile per la Honda, ma ci tiene a mettere la luce sui progressi che comunque – almeno a suo dire – ci sono stati. E’ chiaro che al momento il confronto deve restare interno e solo l’idea di paragonare la Honda alla Ducati, come anche all’Aprilia o alla KTM è improponibile, ma lo spagnolo non ha dubbi: “Siamo su un percorso virtuoso”. Per i risultati, però, bisognerà aspettare ancora un po’ e anche nel GP del Texas sarà quasi più importante raccogliere dati che punti. “Non ci fermeremo finché non saremo arrivati dove è giusto che arrivi la Honda e dove è sempre arrivata – ha tuonato Puig - Penso che con le concessioni ci aiuteranno e che entro l’estate potremo fare dei passi in avanti importanti. Speriamo che nella seconda parte della stagione, dopo Misano, si potranno vedere miglioramenti evidenti. Questa è la nostra speranza e è qualcosa che è ragionevole pensare”.