“C’è un punto in cui andavo in difficoltà con la gomma anteriore e esattamente in quel punto Jorge mi ha superato. E’ vero che ho perso due punti, ma resto fiducioso”. Lo ha detto Pecco Bagnaia al termine della Sprint di Buriram e dopo essersi dovuto “accontentare” di un terzo posto che è servito a contenere i danni, ma che sul mero piano della classifica ha un peso significativo. “Mancano cinque gare tra Sprint e GP – ha detto ancora Pecco – non è perso niente, ma è chiaro che non possiamo più sbagliare”.
Un atteggiamento, quello del campione del mondo in carica, che aiuta a tenere alto anche il morale della squadra, oltre che a caricare se stesso in vista di una gara lunga in cui bisognerà necessariamente trovare qualcosa in più. Sì, perché Jorge Martin oggi è andato più forte nonostante partisse dalla terza casella e nonostante si sia trovato sesto dopo la prima curva. S’è trovato meglio con la moto e la gomma di quanto si aspettasse, come ha ammesso lui stesso, ma ha trovato pure quel boost ulteriore che è arrivato al polso destro direttamente dal cuore. “La verità – ha detto il giovane spagnolo di Pramac – è che oggi ho rischiato più di tutti gli altri. Dopo la partenza, che è stata buona, mi sono trovato in bagarre con Enea prima e poi avevo Pecco lì: o mollavo o gli andavo contro. Sapevo che avrei perso posizioni, ma ho mollato il freno e sono andato nel blu. Ho preferito non toccare nessuno. Da lì è stata una gara difficile perché mi sono innervosito e ho dovuto prendere molti rischi. Forse sul finale sarei anche riuscito a prendere Bastianini, non tanto a superarlo ma a arrivargli più vicino, però va bene così. Sono andato sul verde una volta, ma si può”.
Un tema, quello del verde, che inevitabilmente è diventato quello di giornata dopo la Sprint, visto che in gara le ruote di Jorge Martin sono sembrate ben oltre il cordolo in Curva 7 anche in almeno un’altra occasione. C’è da dire, a onore del vero, che la segnalazione sullo sconfinamento parte da un sensore e che se i commissari non hanno proceduto con una penalità è perché, evidentemente, il sensore non si è attivato. Un malfunzionamento oppure una porzione della ruota di martin è rimasta in pista? A giudicare dalle sole immagini sembrerebbe che sia uscito con entrambe. E, manco a dirlo, Pecco Bagnaia l’ha chiaramente sottolineato.
“Jorge stava spingendo tanto – ha detto nell’intervista di Sky e rispondendo alla domanda di Federico Aliverti – Ha toccato il verde quattro volte perché, appunto, stava andando forte. Giustamente. Ogni volta che lo toccava mi riavvicinavo un po’ perché comunque quando ti succede di arrivare al verde fai la curva dopo un po’ più piano”. Non una polemica, quindi, e nemmeno un voler necessariamente insinuare un qualche dubbio. Con pecco che è perfettamente consapevole che, se il sensore non s’è attivato, penalità da dare non c’erano. Sottolineare le “uscite” di Jorge Martin, però, può essere utile a ricordare a se stesso, ma in maniera provocatoria anche al diretto rivale, che l’errore a volte è appostato a un millimetro di distanza.