Le parole di Kevin Schwantz e Carl Fogarty (che tra l’altro le ha dette proprio a MOW nell’intervista esclusiva realizzata la scorsa settimana) gli hanno fatto piacere e non lo ha nascosto. Di lui, Valentino Rossi, si parla tanto, tantissimo, forse troppo ultimamente e sempre in una sola direzione: “smette o non smette”. Con posizioni che spesso sono da ultras, sia in un verso che nell’altro, e giudizi che non tengono conto di aspetti tecnici che, invece, contano e contano tanto. E’ vero, Valentino Rossi è sulla breccia da più di un quarto di secolo e dovrebbe esserci abituato, ma è umano e non è pensabile che qualche centesimo nella velocità glielo rubino anche i pensieri. C’ha provato a dirlo anche Francesco Bagnaia: “Da fuori sembra il Vale di sempre, ma forse dentro accusa il colpo”. Ieri, in qualche modo, lo ha ammesso anche il diretto interessato, citando chi ha parlato di lui in positivo, Schwantz e Fogarty, e fcendo spallucce verso quelli che, invece, lo danno per bollito.
A Jerez, nei test, dopo un altro week end di gara fallimentare dal punto di vista dei risultati, Valentino Rossi s’è mostrato per la prima volta realmente ottimista e oggi, sia nelle FP1 che nelle FP2, sembra essersi rivista un po’ di luce. Che non significa che strapperà la pole o che sarà il favorito per la vittoria del GP di Francia, ma che nella sua testa ci sarà qualche pensiero in meno a sommarsi con quelli che riguardano una decisione che lui stesso ha definito “spaventosa”, quella di smettere, e a quelli che riguardano la decisione sul futuro del suo team in MotoGP, con il cuore che dice Yamaha, l’oggettività che dice Ducati e una mezza idea folle che, invece, sussurra Aprilia. In tutto questo è possibile per un pilota trovare la serenità per concentrarsi sulle contingenze e correre a testa libera? E’ questa la domanda che viene da farsi, quasi sperando che la pioggia di Le Mans possa lavare via anche un po’ di pensieri e consentire a Vale di correre e basta, libero da tutto. Perché solo così potrà realmente capire quale è, oggi, la sua velocità.
Le Mans e il GP di Francia, quindi, come un crocevia, perché prima del Mugello almeno la questione team sarà definitivamente risolta, mentre per l’altra decisione, quella che “fa pure più ansia di smettere di fumare” ci sarà tempo. Lo ha ribadito anche in questi giorni: “decideranno i risultati e ufficializzerò tutto a metà stagione circa”. A cominciare, a questo punto, proprio dalla Francia, intanto che le cose si vanno mettendo a posto. “Per il team, ha spiegato, la partita è aperta tra Yamaha e Ducati e al momento ci sono le stesse possibilità per entrambe. Quello della squadra è un progetto a cui tengo molto, ma al quale non mi interesso direttamente, perchè sono un piloda (ride) e lavorare non è mai stato il mio forte - ha spiegato Valentino Rossi ai microfoni della sala stampa dopo le FP2 - Quanto a me, nei momenti difficili penso a quando vincevo più della metà delle gare in calendario in una sola stagione. Gli amici in questo periodo sono stati importantissimi e anche Petronas mi ha davvero fatto sentire il suo apporto. Oggi sono davvero molto contento, mi sono sentito bene sulla moto sia sul bagnato che sull'asciutto, riuscendo a rientrare nei dieci. C'è ancora qualche problema, soprattutto nei tratti in discesa, ma proveremo a mettere a posto anche quello. In questa MotoGP basta poco per ribaltare tutto, i distacchi sono minimi e se si pensa, ad esempio a Petrucci, si ha la misura di come si possa vincere un anno e ritrovarsi ultimi l'anno dopo. Abbiamo fatto un gran lavoro dopo Jerez, ho provato cose nuove che stanno dando i feedback sperati. Vedremo quello che accadrà nei prossimi giorni, ma oggi penso di aver visto una luce in fondo al tunnel".
Pure Luca Marini, oggi dopo le FP2, ha parlato del futuro di Valentino Rossi, anche perché è in qualche modo legato al suo. “Futuro? Mi hanno solamente accennato un po’ a che punto è la VR46, mi hanno promesso che prima del Mugello mi diranno qualcosa” – ha affermato Marini, che poi s’è lasciato andare anche ad un giudizio sull’ipotesi che Valentino possa passare direttamente dalla pista al muretto. “Non ce lo vedo al muretto – ha scherzato il fratello minore del nove volte campione del mondo – Dopo più di 25 anni all’interno di questo paddock mi viene da pensare che si prenderà un anno, due anni, per fare una pausa. Ma non so che ruolo avrà in questa nuova avventura del team VR46: io credo che Uccio o Pablo Nieto saranno quelli che si occuperanno direttamente delle cose che devono fare i capi dei team. Comunque è figo, devo fare i complimenti a Vale: sappiamo il pilota che è e che è stato, a fare anche un team in MotoGP è stato davvero bravo”.