Alla Formula 1 non bastano i campioni, ora ha anche i profeti. Uno, in particolare. Sebastian Vettel. Da anni in prima fila per sensibilizzare sulla questione ambientali, l’anno scorso si presentò al primo GP Miami con una t-shirt per denunciare l’immobilismo rispetto al problema del cambiamento climatico. Sulla maglia si leggeva: “Miami 2060 - Primo Gran Premio sotto’acqua - Agisci ora o nuota più tardi”; e sopra il disegno di un casco con un boccaglio. Una maglietta che invecchia benissimo, soprattutto a vedere le immagini di questi giorni di Miami sommersa dall’acqua. Il circuito di Miami, infatti, è stato inondato dalla pioggia degli ultimi due giorni. C’è chi sostiene che non ci saranno problemi per la F1 e che nel giro di un mese si risolverà tutto. Intanto c’è chi dà ragione a Vettel e vede sempre con più preoccupazione ai prossimi anni.
Gli operai sono già al lavoro per limitare i danni nel circuito, ma la pioggia di questi giorni non ha davvero accennato a rallentare, preconizzando nelle menti di molti quanto già era stato detto dal campione della scuderia Red Bull. Nonostante gli sforzi, comunque, gli addetti al drenaggio continuano a trovare, come già accaduto in passato, molti problemi per via dell’enorme quantità d’acqua e le soluzioni risicate. Il circuito non è comunque l’unico ad avere avuto problemi in questi giorni. Come riportato da Local 10, anche la zona dell’Hard Rock Stadium è stata chiusa al traffico in attesa che gli operai del comune e della contea facciano tornare le strade percorribili.