Se c’è una cosa che il Covid-19 ci ha insegnato è che non guarda in faccia a nessuno. Nemmeno se ti chiami Guido Meda, nemmeno se la tua voce fa ormai parte del sound stesso dei fine settimana di motorsport. Il noto commentatore di Sky, infatti, ha annunciato oggi di essere risultato positivo al tampone e di trovarsi, quindi, isolato in casa senza la possibilità di raggiungere il Ricardo Tormo di Valencia. “Ma non mi ferma – scrive Meda nel suo profilo - Quindi, per cominciare, guidato a distanza dai gli straordinari colleghi di Sky abbiamo fatto in modo di allestire questo impianto per commentare da casa”.
L’immagine pubblicata parla da sola: postazione iperfuturistica per trasformare il tavolino di casa in una cabina di commento. D’altra parte, se c’è uno sport che insegna a non arrendersi mai è proprio il motociclismo, infarcito com’è di storie di protagonisti che non hanno rinunciato alle corse nemmeno quando il fisico gli suggeriva di starsene fermi. Vale pure per i commentatori, evidentemente.
“Il miracolo è che sono riuscito a seguire tutte le indicazioni per telefono e...funziona! – ha proseguito Meda nel suo post - È stato un periodo brutto”. Il giornalista ha raccontato anche le sue sensazioni, i sintomi avuti e lo stato d’animo con cui sta condividente questo virus con migliaia di italiani. “Quattro su cinque dei miei famigliari sono positivi; mal di testa, dolori dappertutto, tosse, ma soprattutto la preoccupazione per mia moglie che ha fatto una settimana piena senza schiodarsi da 38,5 di febbre ed è ...demolita. Ora meglio, ma demolita. È stato importante, all’avanzare dei sintomi, che il medico ci abbia prescritto tempestivamente antibiotici, cortisone ed eparina, che hanno funzionato e ora stiamo meglio. È la terapia che i medici di base adesso conoscono e se possono prescrivono per evitare o attenuare quei peggioramenti che nella scorsa primavera hanno mandato tanta gente, anche sana, malconcia all’ospedale”. Un periodaccio, quindi, che comunque adesso sembra definitivamente messo alle spalle, anche se il tampone effettuato recentemente non ha dato l’esito sperato, negando di fatto la possibilità di essere a Valencia per raccontare il GP d’Europa in programma in questo fine settimana. “Ora, lo ribadisco, io sto bene, proprio bene. Stiamo bene! – conclude Guido Meda - Il virus è arrivato... sul come sia arrivato possiamo solo fare ipotesi. Il virus richiede attenzione. Il virus è pesante. Non si tratta di essere allarmisti o negazionisti. C’è e basta. Si tratta di fare il possibile per evitarlo a se stessi, agli altri, alle famiglie, ai più fragili. Se, come ha investito mia moglie, avesse investito mio padre che ha 91 anni, magari sarebbe stato diverso. E non so come. Ci vediamo dopo. Da qui! Abbraccio e grazie a tutti”.
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