Anche il giornalista Guido Meda si è aggiunto al fiume di persone che stanno commemorando Silvio Berlusconi sui social. Meda, infatti, ha pubblicato un post sul suo profilo Instagram, raccontando la sua visione della figura del Cavaliere, che si intreccia con gli inizi della sua carriere: “Il mio contributo è modestissimo. È quello di un ragazzo entrato nel 1988 in tv (si chiamava Fininvest) all’età di 21 anni. Il biscione era il massimo e non servì raccomandazione; semplicemente c’era bisogno di giovani intraprendenti per far nascere una redazione, straordinaria, che rivoluzionasse anche il linguaggio e il marketing della narrazione sportiva in tv. Il mio fu un vero colpo di fortuna. Sostanzialmente Mediaset ci aveva fornito per palestra Telecapodistria che trasmetteva sport, in diretta, h24! Un gran giocattolo che ci formò tutti per quello che sarebbe stato poi lo sport anche su Canale5, Italia1 e Rete4. Non elenco gli altri colleghi che oggi conoscete come professionisti affermatissimi. Su strade diverse siamo ancora amici, uniti da un’avventura che fu enorme, indipendentemente dalle idee politiche di ognuno di noi. Berlusconi, ancora lontano dai palazzi, passava spesso per gli studi. Conosceva tutti per nome, era affabile, motivava, divertiva, proponeva e otteneva sforzi sovrumani in un clima lieve ed entusiasmante. Con noi non fu mai un cattivo capo azienda e mai un capo azienda cattivo. Aveva mille cose di cui occuparsi, eppure vedeva tutto”.
Guido Meda ha scelto di raccontare un episodio legato a Silvio Berlusconi, ai tempi di Mediaset, che lo vede protagonista insieme a lui: “Un aneddoto, piccolo, tra mille vissuti, è la storia dei miei occhiali. Una notte dei primi anni ‘90, intorno all’una, avevo appena terminato la conduzione di un tg e mi chiamò al telefono della reception dei Cigni. Lo salutai, teso e preoccupato. Lo avvertì subito e mi rassicurò. Mi disse che ero bravo, ma aveva notato che la montatura in metallo dei miei occhiali, rifletteva le luci dello studio e accentuava il mio viso scavato. Mi consigliò di cambiarla con una in tartaruga o in plastica scura suggerendomi anche dove andare a comprarla, a nome suo! Ecco, rimasi nella sua azienda per 27 anni prima di passare a Sky, ma gli occhiali di oggi sono ancora quelli che mi suggerì quella notte. Ora dico che anche la riconoscenza per quel tempo esclusivo è la stessa. Leggerete di tutto su Berlusconi, che passò alla politica e da noi non si vide quasi più. Nel mio piccolo, mentre si chiude un’era per molti versi contrastata, io per quegli anni gli devo semplicemente e con molta onestà un grazie”.