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Guido Meda risponde alle critiche di un giornalista sui social: “Seduto davanti alla TV è tutto più facile"

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

  • Foto di: Wagner Mela

4 ottobre 2022

Guido Meda risponde alle critiche di un giornalista sui social: “Seduto davanti alla TV è tutto più facile"
Johann Zarco a Buriram non ha superato Francesco Bagnaia, anche se forse avrebbe potuto. La cosa chiaramente ha fatto scattare le polemica sui social, a cui non si sono sottratti nemmeno gli uomini del paddock. E a noi questi confronti piacciono

Foto di: Wagner Mela

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Il GP della Thailandia ha sollevato acqua in pista e polemiche fuori: il long lap troppo lungo per Espargarò, le condizioni della pista proibitive, la mappa “sgonfia” di Enea Bastianini e, soprattutto, la gara di Johann Zarco, che pur avendo la possibilità di passare ha preferito rimanere in scia a Pecco Bagnaia tenendo dietro un Marc Marquez ancora affamato. Johann ha da sempre una guida dolce, cosa che gli ha permesso di essere velocissimo anche guidando con gomme da bagnato su di una pista che andava asciugando. Il dubbio che quelle gomme le avesse finite però c'era, come c'era il dubbio che Jack Miller avrebbe chiuso il gas per amore di marca.

Così, sulle prime, mentre Zarco si metteva dietro a Bagnaia Guido Meda ha ipotizzato che stesse pagando i tempi con un consumo elevato della gomma: ci sta. La polemica però è arrivata puntuale da chi scrive di mestiere. Paolo Scalera, fondatore di GPOne, l’ha chiesto con un post sul suo profilo Facebook: “Perché SKY si è ostinata a voler negare lo 'scudieraggio' di Zarco con Bagnaia?”. E la risposta, sempre lì su Facebook, è arrivata dal diretto interessato, Guido Meda: “Caro Paolo il fatto di avere - come dici - “un po’ di esperienza alle spalle” non è che ci elevi per forza al rango di semidei. La realtà sullo specifico caso è che il dubbio che quando Zarco è arrivato su Pecco avesse finito la gomma ci è venuto davvero e lo abbiamo detto. E quando hai un dubbio, in diretta, nella concitazione di una gara, lo ponderi e lo esponi per come ti arriva, giusto o sbagliato che sia. Oppure rifletti sul rischio che una valutazione sbagliata possa scatenare un putiferio gratuito e immeritato e rimandi al momento in cui potrai avere una spiegazione. Sapessi come vorrei avere il tempo, come ce l’hai tu, di stendere valutazioni e racconti scritti a bocce ferme. Difatti, a gara finita, ho chiesto immediatamente, PERSONALMENTE e senza giri di parole a Zarco se avesse usato un’indulgenza nei confronti di Bagnaia. Mi sono levato il dubbio e le domande sul tema sono continuate chiarissime con Federico Aliverti e Zamagni. Zarco ha risposto in modo altrettanto chiaro. E abbiamo concluso i nostri giudizi con una parola: buonsenso. Quindi? Mi pare inoltre che questo servizio di Sky abbia fatto molto comodo anche alla tua bella creatura: ho visto che la nostra intervista è stata ripresa tutta da GPOne, parola per parola. Sia chiaro che non mi dispiace affatto, anzi. Seduto davanti alla tv è tutto molto più facile, come dimostrano anche gli innumerevoli leoncini da tastiera che animano alcuni dei commenti di questo post. A chi è ossessionato dal gioco di squadra dico che la Ducati avrebbe potuto rallentare Miller, che i punti erano anche più spessi, ma vedo che la considerazione non è funzionale per nessuno. ps: poi mi spiegherete, anche tu Paolo, come mai sia così difficile riconoscere a Bagnaia quello che si merita. Ciao. Guido”.

A noi lo scambio è piaciuto. Ormai si parla spesso di un paddock chiuso, tenuto in piedi da un sistema che, suo malgrado, ovatta ogni punto di vista per restituirci una MotoGP lineare e quindi piatta. Come se Dorna provasse a somministrare a chiunque si trovi lì dentro un antidepressivo in modo da averli tutti sorridenti perché così è più bello per chi vede da fuori. Invece Meda e Scalera si conoscono da vent’anni, sanno com’erano le corse prima e, pur scrivendosi in privato, mettono il dibattito in piazza, in mezzo alla gente che commenta senza averli mai guardati dritto negli occhi. Fanno, questi due, quello che dovrebbero fare i piloti. Tanto che Scalera tra le raffiche dei commentatori risponde così al messaggio: “Ciao Guido, la mia non è una critica ma una constatazione. Poi ribadisco che fai un ottimo lavoro, te lo dico in privato e lo ripeto qui in pubblico. Io non saprei farlo e sono d'accordo con te che in diretta sia molto difficile prendere posizioni con il rischio di essere smentito poi dal diretto interessato. In realtà a parte l'ammissione di Zarco - perché lo ha ammesso - delle volte anche i piloti mentono no? Quindi ciò che dicono non è oro colato, ma vale ciò che pensi tu o che - perfino! - penso io”. Picchiano duro e poi finisce con una pacca sulla spalla.

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 È un confronto che fa bene allo sport e alla credibilità di entrambi, due appassionati che hanno dedicato la vita alle corse. Ad entrare nel merito, comunque, ci ha pensato Gigi Dall’Igna, che con l’eleganza di chi ha passato i cinquanta ha spiegato tutto su LinkedIn: “Questa gara è stata una grande soddisfazione. Certo, i risultati di oggi equivalgono a una vittoria assoluta, e non è la solita banalità. È stata una gara davvero dura, resa ancora più complicata dalle condizioni meteo che hanno messo sotto pressione incredibile una corsa la cui importanza per il campionato era già chiara. Un ottimo lavoro unito ad un grande spirito di squadra ha permesso ai nostri piloti di dare quel “qualcosa” in più che oggi ha fatto la differenza. Jack ha messo in gioco tutto il suo cuore, oltre al suo grande talento, sfruttando al meglio le condizioni di bagnato per una super gara che, dopo il successo in Giappone, lo riporta meritatamente in prima linea nel finale di stagione. Pecco, in maniera semplicemente magistrale, ha gestito una sfida che potrebbe rivelarsi decisiva nella posta in gioco del mondiale: una prova psicologicamente delicata dopo l'errore in Giappone. Essendo il vero campione che è, è riuscito a tenere tutto sotto controllo e, allo stesso tempo, a correre velocissimo, come mai prima in condizioni così difficili, contro avversari che hanno continuato a sfidarlo ad ogni giro di una gara interminabile. Assolutamente formidabile. Questo ci dà una grande carica motivazionale e mentale: ne avevamo bisogno, e ne avevamo bisogno adesso. E poi sono contento per tutti i piloti Ducati, a partire dalla prima splendida pole position di Bezzecchi, per finire con un inesauribile Zarco, protagonista di un finale degno del podio. A Johann un ringraziamento particolare per non aver tentato il sorpasso Pecco nelle fasi finali della gara: un tentativo che sarebbe stato particolarmente rischioso, viste le condizioni della pista, lui ha rinunciato ad un podio che avrebbe potuto tranquillamente essere alla sua portata. Era un'occasione da non perdere e così l'abbiamo colta: ora l'esito del Mondiale dipenderà soprattutto da noi. Dovremo continuare a lavorare come abbiamo fatto finora, cercando di trovare la velocità necessaria per vincere le restanti 3 gare. Il sogno continua… Forza Ducati!”.

Quindi si, Johann avrebbe potuto fare di più ma non ha rischiato, tanto che a sette secondi dalla bandiera a scacchi Dall'Igna era proprio lì, nel box Ducati Pramac, a ringraziare i suoi uomini. La sensazione è che Zarco abbia usato la testa, ma anche la ragione: passare Bagnaia non è facile per nessuno (per esempio Bastianini a Misano non ci è riuscito, anche se ne aveva di più) e farlo sull'umido è un rischio troppo grande se sai che quel pilota lì siu sta giocando un mondiale. Il problema, semmai, è che se Pecco dovesse vincere il mondiale con più di tre punti di scarto (la differenza tra un terzo e un quarto posto) nessuno si ricorderebbe di chiedergli scusa per questa storia.

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