Gabriele Minì, classe 2005, è una delle giovani promesse italiane del motorsport più interessanti e talentose per il futuro delle quattro ruote nel nostro paese. A soli 17 anni ha già dimostrato tutto quello che un ragazzo della sua età è chiamato a dimostrare, vincendo nel 2020 il campionato di Formula 4 Italiana con Prema e arrivando secondo nel 2022 nel campionato di Formula Regional europea, conquistandosi un sedile per il suo esordio - in questo 2023 - nella stagione di Formula 3. Un passaggio fondamentale per la sua carriera, dal quale cercherà di farsi notare il più possibile per debuttare poi anche in Formula 2, la classe cadetta più vicina al suo sogno: quello di arrivare in Formula 1.
Un esordio niente male per lui che in Bahrain, da rookie appena arrivato nella nuova categoria, è riuscito a strappare la pole position del venerdì tra l'entusiasmo dei tifosi italiani, felici di rivedere un pilota del nostro paese davanti a tutti. Tanta sfortuna poi però in gara per il siciliano della Hitech che, nella sprint race del Gp di Bahrain, per colpa di uno stallo in ripartenza si è dovuto accontentare della diciottesima posizione.
La sfortuna non ha però offuscato il talento di Minì che per la tifoseria italiana è una grande scoperta. Un successo che fa storcere il naso all'ex pilota e commentatore di Sky Sport Davide Valsecchi che, in diretta prima del via delle FP3 del sabato di gara per la Formula 1 in Bahrain, ha festeggiato Gabriele con un po' di polemica: "È da anni che aspettiamo un talento del genere. Dobbiamo ringraziarlo perché è venuto fuori da solo, in una categoria difficile. Adesso l'ACI dirà 'il nostro talento'. Nostro? Non l'ha mai aiutato nessuno, se non la sua famiglia. È facile prendere i meriti adesso. Dobbiamo solo supportarlo e sperare che faccia una grande carriera".
E ha ragione, Davide Valsecchi. Perché da anni i nostri talenti italiani nel mondo delle quattro ruote, da Giovinazzi nel suo periodo più tosto in Formula 1 fino ai più giovani e giovanissimi delle categorie minori, lamentano un totale disinteresse delle istituzioni, al contrario di quello che invece si vede in altri paesi. Ad aiutarlo davvero, a partire da questo 2023, c'è l'Alpine Academy che il 14 febbraio ha annunciato di averlo inserito nel palmares dei ragazzi su cui puntare nei prossimi anni, contribuendo in modo significativo alle spese che incontrerà nel corso della sua carriera verso il sogno della Formula 1. Un passaggio simile a quello fatto, a soli 14 anni, dall'altro talento italiano di questa generazione: Andrea Kimi Antonelli, che notato da Toto Wolff quando ancora gareggiava sui kart, è entrato a far parte del Mercedes Junior Team.