Se il match del Super Bowl tra le due squadre finaliste attira sicuramente tutti i tifosi e appassionati, è lo spettacolo dell'intervallo che la fa da padrone e coinvolge spettatori da tutto il mondo. L'importanza mediatica che nel corso degli anni ha assunto la partita del Super Bowl e anche lo show dell'halftime rende la versione moderna dello spettacolo lontana anni luce dagli spettacoli che si tenevano negli anni'60 e '70.
Nelle prime edizioni del Super Bowl e per quasi 30 anni, lo spettacolo dell'intervallo aveva uno scopo ben preciso: intrattenere tutte quelle persone del pubblico che non erano bloccate al chiostro per prendere qualcosa da mangiare o in fila per il bagno. Era l'epoca delle "marching bands", le bande musicali dei college americani. A volte accanto a loro si esibivano artisti più o meno famosi, rendendo spesso tributo ad altri grandi artisti. L'apripista fu Ella Fitzgerald nel 1972 - omaggiando Louis Armstrong venuto a mancare l’anno prima- e negli anni successivi venne seguito questo trend.
È stato solo con l'inizio degli anni '90 che le cose hanno iniziato a cambiare. L'ingaggio dei New Kids on the Block nel 1991 cambia la percezione dello show dell'halftime. Lo spettacolo di metà partita si era trasformato, allontanandosi da quello che era sempre sembrato l'intervallo di una partita tra due squadre del college. Aveva spalancato le sue porte a grandi artisti di fama mondiale. Il vero punto di svolta però è stato segnato solo due anni dopo, nel 1993. Pare che quell'anno per la prima volta il pubblico abbia anticipato la pausa bagno, perdendo gli ultimi due minuti di partita, per poter essere presente durante lo show dell'halftime. Dopotutto non si poteva certo mancare all'esibizione di sua altezza the king of pop, Michael Jackson.
Da quel momento l'halftime non fu più lo stesso, diventando un fenomeno culturale di massa ed una delle esibizioni più attese dell'anno. Paul McCartney, gli Who, i Rolling Stones e gli U2 sono solo alcuni dei grandi artisti che si sono esibiti durante il Super Bowl. Dai canoni quindici minuti, ormai siamo arrivati a mezz’ora di pausa tra la prima e la seconda metà della partita, per lasciare il tempo di assemblare e poi smontare le scenografie necessarie per rendere l’evento memorabile. Per semplificare tutta la logistica, al morbido tappeto di erba vera del campo si sta sempre di più preferendo il terreno sintetico. Più facile per trasportare tutto il necessario per lo show, viene però odiato dai giocatori proprio perché più duro e aumenta il rischio di infortuni alle caviglie e alle ginocchia.
Realizzare lo show dell’halftime è impegno su tutti i fronti, con un‘organizzazione che coinvolge centinaia di persone. Ma è soprattutto per il portafoglio della lega che si alleggerisce con questo evento. Gli artisti che si esibiscono non percepiscono un compenso e a volte usano l’esibizione per lanciare un nuovo album, ma i costi di produzione sono in capo alla National Football League. E non parliamo certo di qualche dollaro. Lo show più caro di sempre è stato quello di The Weekdn, che si porta a casa il primato con uno show costato circa 17 milioni di dollari. Dobbiamo dire però che la lega si è sobbarcata solo parte di questo costo, il cantante infatti, pur di vedere la propria visione artistica prendere vita, ha contribuito di tasca sua con 7 milioni di dollari.
L’esibizione che fino ad oggi è costata di più resta quindi quella di Shakira e Jennifer Lopez, con una spesa totale di circa 13 milioni di dollari. Tra tutti i grandi nomi che negli anni si sono susseguiti, lo show dell’halftime più popolare e amato resta però quello di Prince. In una Miami presa di mira dai temporali, il cantante si è esibito sotto gli scrosci di pioggia, mandando in visibilio il pubblico con “Purple rain”. Non tutti gli spettacoli però hanno avuto successo e c’è stato più di un flop in passato. Lo show che ha visto protagonisti Janet Jackson e Justin Timberlake del 2004, più che per l’esibizione dei due cantanti, viene ricordato come “nipplegate” a causa della famosa “wardrobe malfunction”.
L’halftime però che viene ritenuto il peggiore di sempre da molti è stato quello dei Black Eyed Peas, protagonisti durante lo show del 2011, definito come noioso e mediocre. Quest’anno il palco dell’halftime vedrà protagonista Usher, che dopo essersi esibito proprio accanto ai Black Eyed Peas, torna ma questa volta come solista. Vedremo cosa ci riserverà lo spettacolo di quest’anno, ormai non ci resta che contare i giorni!