Mancano appena due settimane all’inizio della nuova stagione di Formula 1. Tutto avrà inizio il 2 marzo al Bahrain International Circuit, la tensione è alle stelle, le nuove monoposto vengono presentate, eppure molti appassionati e addetti ai lavori hanno la testa da un’altra parte. Dove? Beh, all’annata successiva, quella del 2025, ovvero quando Lewis Hamilton approderà (finalmente) in Ferrari. E così questa stagione sembra assumere i tratti di un semplice periodo di transizione. Uno scenario a dir poco inusuale, e descritto cinicamente da uno storico pilota del Cavallino. René Arnoux ha corso in F1 per la scuderia di Maranello dall’83 all’85, arrivato con il difficilissimo compito di sostituire Gilles Villeneuve (scomparso nell’82) nella sua prima annata arrivò a sfiorare la vittoria del mondiale. Una personalità irriverente e fuori dagli schemi, venuta tutta fuori nell’intervista rilasciata al quotidiano Libero, in cui Arnoux ha sparato a zero su Ferrari, Hamilton, Max Verstappen e sulla moderna F1 che, dice, “non mi piace affatto”. Il motivo? “Ai miei tempi - racconta Arnoux al quotidiano Libero - il pilota valeva il 50% nel rapporto con la macchina, ora il 25% e la monoposto il 75%. In F1 vincono la tecnologia, le strategie ai box e le gomme. Il povero pilota incide al minimo”. Tant’è vero che, continua l’ex pilota, “Max (Verstappen, ndr) è molto forte ma senza Adrian Newey che gli progetta ogni anno una Red Bull spaziale sul versante aerodinamico, dove sarebbe? I tre titoli mondiali li avrebbe vinti? [...] Al volante di una Haas cosa avrebbe fatto? Però devo ammetterlo - conclude il francese -, è un gran pilota. Il migliore attualmente”. Ma l’argomento principale non può che essere il trasferimento di Hamilton a Maranello. “Voto all’operazione?”, chiede il giornalista Leonardo Iannacci. “Basso”, risponde lapidario Arnoux.
“Mi spiegate il significato di averlo annunciato con un anno di anticipo? È stata soltanto un’operazione di marketing - spiega Arnoux -, pure poco lineare”. E a proposito dell’anno di transizione a cui si faceva riferimento prima: “Il 2 marzo inizierà una stagione dove Sainz, umiliato, sarà costretto a guidare una Ferrari che non crede più in lui. [...] E Hamilton l’ha combinata grossa - continua il francese - [...] Ha mollato la scuderia che gli ha dato per anni una monoposto imbattibile e lo ha fatto con poca educazione [...] Dico che questa operazione è sciocca. Bastava tenere tutto sott’acqua e fregarsene del resto, cioè del marketing”. Ma la grande novità di questi giorni è anche la nuova SF-24, la monoposto del Cavallino che correrà nell’imminente stagione, un’auto “migliorata in tanti particolari" commenta Arnoux, che però avverte: “Da qui a dire che vincerà il mondiale ce ne passa”. Pronostici per il 2024 di Ferrari? Arnoux prevede tre o quattro successi, “tutti di Leclerc” specifica. E a proposito del Predestinato, un futuro campione o un’eterna promessa? Su questo tema Arnoux non ha dubbi: “(Leclerc, ndr) È stato molto frenato da Binotto che stava dalla parte di Sainz e lo ha ostacolato. Inoltre Leclerc ha guidato delle Ferrari piene di problemi”.
Dal presente al passato, ricco di ricordi in quel biennio passato a Maranello sotto la guida di Enzo Ferrari, il mitico Drake. Di quegli anni Arnoux ammette di ricordarsi tutto “ogni istante è stato magico, con i tifosi ma soprattutto con il Drake [...] Mi voleva bene. [...] Davanti ai tortellini parlavamo di tutto, anche di donne. Le adorava - commenta l'ex pilota -. E quando gli raccontavo le mie cose segrete, si versava il lambrusco e ascoltava interessato”. A questo dolce ricordo, però, è legato anche un grande rimpianto della carriera (e della vita) di René Arnoux: “Sono astemio - rivela il francese - e non ho mai accettato quel bicchiere di lambrusco che mi offriva puntualmente. Il Drake mi guardava male. Uno sgarbo - conclude - che non riesco a perdonarmi”.