Al Marco Simoncelli World Circuit di Misano sono arrivati i massimi dirigenti di Honda. Non HRC, ma proprio Honda: il colosso giapponese che basta da solo a pareggiare il bilancio di un qualche piccolo Stato. Insomma, a muoversi sono stati quelli che hanno il potere di firmare assegni in bianco, lasciando decidere a chi se li troverà sotto il naso quale cifra scriverci sopra. Ok, detta così è un po’ romanzata, ma la realtà non è molto distante. E al Marco Simoncelli World Circuit potrebbe essersi consumato, proprio in queste ore, qualcosa di veramente clamoroso. Perché se è vero che fino a ieri si è vociferato con insistenza di un imminente addio da parte di Marc Marquez alla squadra con cui ha vinto sei titoli mondiali, ora la voce che circola comincia a essere un’altra: Honda vuole Gigi Dall’Igna.
In verità i vertici di HRC ci avevano già provato in passato (e qui vi avevamo raccontato tutto), con Alberto Puig che aveva avviato qualcosa di molto simile a una trattativa con il più ambito degli ingegneri da corsa, ma poi tutto era morto prima ancora di nascere proprio a causa di un veto arrivato dal Giappone. Adesso, però, quel veto non esiste più e a lasciarlo intendere è stato proprio Alberto Puig: “Quando il metodo di sempre non funziona più – ha detto – servono cambiamenti più radicali. Quando i piccoli passi non pagano bisogna avere il coraggio di cercare una svolta reale”.
La sostanza è la stessa già indicata da Marc Marquez come condizione per restare all’ombra dell’Ala Dorata: “Servono ingegneri europei che lavorino con la mentalità che hanno i costruttori europei, perché in questa MotoGP bisogna essere bravi a mediare la capacità di improvvisare con l’analisi e lo studio di nuovi progetti”.
La RC213V dovrà essere rivoluzionata. E forse gli ingegneri che già lavorano per Honda sul fronte RedBull in Formula1 potrebbero non bastare. E è chiaro – come ha anticipato anche Sky – che laddove Alberto Puig dovesse realmente aver ottenuto carta bianca per rinnovare in blocco la squadra, il primo nome sulla lista sarebbe quello di Gigi Dall’Igna. Ad oggi, anche conoscendo un po’ l’ingegnere di Schio, viene da dire che è del tutto improbabile che il corteggiamento possa portare a un clamoroso fidanzamento. Però le cifre in ballo sono mostruose, con Honda che sarebbe pronta a una offerta faraonica. E, ancora di più, a rendere tutto molto interessante c’è la grande sfida di andare a raccogliere un elefante morente per trasformarlo in qualcosa di agilissimo e velocissimo, senza limiti di budget e con carta bianca. Il punto, però, è un altro: Honda sarebbe pronta a questo perché non ha alternative per non perdere Marc Marquez? Oppure in Giappone sono realmente convinti che è arrivato il tempo di considerare superata la loro stessa cultura e il loro stesso approccio al lavoro? La risposta alla seconda domanda non serve neanche darla: non sarà mai così. E è anche comprensibile. E il rischio che si troverebbe a correre Gigi Dall’Igna o chi per lui è esattamente quello con cui si sono trovati a fare i conti altri in passato: avere pieni poteri solo sulla carta e non nei fatti.