Fabio Quartararo è uno di quei piloti che parlano in due modi: con la voce e con gli occhi. Quasi che nei media scrum o nelle interviste conviene più osservare le espressioni che ascoltare quello che ha da dire e ormai il suo è quasi un gioco consolidato. “Certo che lo sapevo che Yamaha stava lavorando a un motore V4 e che quel motore è già sul banco di prova. E’ uno dei motivi per cui ho scelto di firmare ancora con Yamaha” – ha detto confermando con la voce qualcosa che aveva già lasciato intendere da mesi con gli occhi e le espressioni del viso. Che Yamaha abbandonerà presto il suo tradizionale 4 in linea è una delle notizie di Misano 2, confermata dallo stesso Lin Jarvis, anche se non è ancora chiaro quando la nuova M1 potrà debuttare in pista. Anche nel media scrum di ieri, però, il francese ha lasciato intendere che la rivoluzione annunciata da Yamaha non basterà.
“E’ da tempo che c’è la prospettiva del nuovo motore – ha spiegato – ma non ho grosse aspettative. Non per sfiducia verso Yamaha, visto che è evidente che si sta lavorando sodo e che c’è grande impegno, ma perché penso che non potrà essere solo il motore a v la soluzione ai nostri problemi. E’ vero che i tre marchi che ci arrivano davanti, Ducati, Aprilia e KTM hanno il motore a V, ma è vero che ce l’ha anche la Honda”. Un modo per dire che Fabio Quartararo non ha alcuna fretta sulla nuova moto, preferendo, piuttosto, che tutto sia perfetto per il debutto. “Nella MotoGP di oggi non è mai un solo elemento a farti fare la differenza: serve tutto – ha proseguito – Quindi non è che sono freddo rispetto al motore a V, anzi sono contento, ma c’è da lavorare su tutti i fronti possibili. Yamaha lo sta facendo, ma ci vorrà tempo. Quello che conta per me è che stanno spingendo forte, come non hanno mai fatto prima”.
Il francese vive il combattimento tipico del pilota che è consapevole di potersela giocare con i primi, ma anche che adesso deve fare i conti con un’arma tutta da affilare. L’esperienza, poi, gli ha insegnato che c’è niente da affannarsi, che farsi prendere dalla fretta serve solo a moltiplicare gli errori e i 12 milioni di Euro a stagione che Yamaha gli garantirà fino al 2027 sono un ottimo motivo per ritrovare la pazienza. Se prima Quartararo aveva gli occhi della tempesta e dell’impeto, adesso nel suo sguardo c’è qualcosa di simile a una consapevole rassegnazione. "So di non aver dimenticato come si fa ad andare forte – ha detto ancora - Per questo do sempre il massimo, sia che io arrivi decimo o che arrivi quindicesimo”. Che non è, sia chiaro, una resa, ma semplicemente una condizione di attesa che gli ha permesso di trovare quella serenità necessaria per capitalizzare al meglio le poche occasioni che capitano per mettersi in mostra.
Una di queste occasioni è stata proprio al Marco Simoncelli World Circuit. Qui Yamaha aveva effettuato dei test privati, poi c’è stato il fine settimana del GP di San Marino e il test del lunedì, con Quartararo che ha così avuto a disposizione abbastanza dati per lavorare al meglio. Tanto che nelle prequalifiche di ieri è entrato in top 5. “Nei test siamo migliorati – ha spiegato - Abbiamo un motore diverso che, sebbene non ci dia maggiori prestazioni, rende più facile la guida. Abbiamo migliorato anche la nostra base e cambiato l'elettronica. Sono contento di trovarmi in questa posizione, ma è ancora troppo presto per dire se abbiamo fatto un passo avanti definitivo. Di sicuro era da molto tempo che non finivamo quinti nelle prove. Anzi, penso che non l'abbiamo mai fatto quest'anno, anche se il nono di giornata ha fatto più o meno il nostro tempo. Ma vedere che sono il primo dietro ai primi quattro del campionato mi rende felice".