Max Verstappen è seduto da solo sul grande divano bianco della sala conferenze della Formula 1. Un divano uguale a tutti gli altri della stagione in una stanza che potrebbe essere sempre la stessa: sedie per i giornalisti, telecamere, due microfoni per le domande della stampa. Il ritorno dopo la pausa estiva ha fatto segnare un cambiamento nell'organizzazione del giovedì dedicato ai media e la conferenza stampa piloti è stata spezzata in due, con tre piloti per sessione di interviste. Max è atteso per la prima delle due conferenze ed è il primo ad arrivare, anticipando di parecchi minuti gli altri piloti. Sta seduto tranquillo al centro del divano bianco con le gambe incrociate, mentre di tanto in tanto alza la testa per scambiare qualche parola con chi ha intorno. È il Max di sempre, il campione di casa nel weekend di gara in Olanda, l'uomo che tutti aspettano. E al posto di farsi aspettare è lui che, in una tranquillità assoluta, aspetta.
Aspetta il proseguo di una stagione iniziata nel caos di una squadra, la Red Bull, che si è trovata a dover gestire il più grande scandalo del motorsport degli ultimi anni. Aspetta di capire come sarà questo weekend la sua monoposto, una vettura perfetta che lo scorso anno gli ha permesso di vincere la grande maggioranza dei Gran Premi del campionato e che quest'anno - senza preavviso - dopo un inizio di stagione dominante ha interrotto quella striscia di perfezione e ha iniziato a dare i primi segni di rottura, tra addii importanti (quello di Adrian Newey su tutti) e punti di domanda su un futuro prossimo che ora spaventa. Aspetta di spegnere 200 candeline questo weekend, il numero dei Gran Premi disputati in carriera a soli 26 anni, senza dubbi su quello che ci sarà dopo: "Se mi vedo disputare altre 200 GP? No. Questa è una risposta facile per me, sicuramente ho già superato metà carriera".
Sono risposte sicure quelle di Max, che non lasciano spazio a interpretazioni o dubbi: la sicurezza di un futuro fuori dalla Formula 1, la porta aperta a un contratto dopo il 2028 (a cui adesso però non vuole pensare), la voglia di impegnarsi in altre categorie del motorsport dopo il ritiro dalla massima serie (meno impegnativa a livello di tempo passato lontano da casa) e le prospettive di una stagione che è da vivere "gara dopo gara" senza pensare troppo al mondiale piloti e a quello costruttori, senza concentrarsi sugli avversari e senza preoccuparsi eccessivamente per punti e distacchi. Verstappen parla con la sicurezza di sempre e appare risoluto, convinto, in un momento di difficoltà per la sua squadra che nessuno si sarebbe aspettato di vedere in questo 2024. È un Verstappen che vorrebbe sempre vincere quello che sta seduto lì, al centro del divano bianco della sala conferenze, ma è anche un Max che nasconde bene i dolori di un rientro incerto, in un campionato che si sta rivelando il più combattuto degli ultimi anni tra weekend imprevedibili, successi condivisi e sconfitte difficili da gestire. Max, il vincitore di tutti e tre i Gran Premi d'Olanda corsi dopo il ripristino della gara nel calendario della F1, questo fine settimana combatterà per ottenere il quarto successo, eguagliando il recordo di Jim Clark. Ma la storia che ha davanti a sé, in questi tre giorni come re di casa, è tutta da scrivere. Ed è più imprevedibile che mai.