Ducati ha messo in palio la moto più veloce della MotoGP tra due dei migliori piloti al mondo e loro hanno fatto l’impossibile per averla. È giusto così, altrimenti non sarebbero lì a giocarsela. Lo stesso, oltretutto, vale per il team rosso: hai una moto soltanto e due piloti in grado di farla volare, coetanei e pieni di talento. Come fai a scegliere? Serviva tempo e Ducati se l’è preso, ha fatto bene. Serviva guardare ai risultati, al passaporto - con pro e contro di ognuno - a quel filo di politica che c’è anche nel paddock della MotoGP e, forse, anche all’altro lato del box, dove fino a prova contraria c’è il pilota con cui Ducati vuole vincere il mondiale.
Pensare che le cose sarebbero andate diversamente da quanto successo in Austria significa non aver mai visto una gara di moto. Enea e Jorge volevano arrivare l’uno davanti all’altro, dimostrarsi migliori al netto di una scelta che - con tutte le probabilità - era già stata fatta da tempo. E, alla fine, l’unica gara che hanno fatto è stata quella per tornare prima al box con la moto grattata nell’asfalto. Bastianini fa la pole, Martín parte quarto. Enea si trova in difficoltà nelle prime fasi di gara, pronto a dare il meglio col passare dei giri, Jorge che è subito veloce prova a passarlo. Nebbia e ferocia agonistica per entrambi esplosa in un paio di sorpassi, finché Bastianini non picchia violentemente sul cordolo tra curva 9 e 10 rompendo il cerchio anteriore: ritiro. Martín invece è nervoso, al limite, finisce lungo alla nuova variante e nel finale, in pieno recupero, si lancia nella ghiaia in un’improbabile tentativo di sorpasso su Jack Miller: ritiro. Peccato, una sfida così ci sarebbe piaciuto vederla durare.
Al netto dello zero e di come ognuno dei due se l’è procurato, la polemica è scattata poco più tardi durante il ciclo di interviste. Enea Bastianini ha parlato così ai microfoni di Sky: “Un po’ mi è dispiaciuto che Martín abbia provato a passarmi subito, ci stava ma magari non all’inizio. Sarebbe stato bello fare gioco di squadra come Pecco e Jack, Martín poteva farlo un po’ più avanti. Se l’ha fatto perché ero io? Probabilmente si, ma non lo posso sapere. Questo weekend non aveva voglia di fare giochi di squadra, ma ci sta. È una gara individuale e ognuno sceglie cosa è meglio per sé. All’inizio ero molto arrabbiato con lui, ma col senno di poi è una manovra che se uno vuole fare la fa”. Dichiarazioni che, in sessanta secondi, sono arrivate sulla scrivania di Jorge Martín, il quale ha risposto senza mezzi termini: “L’avrei fatto comunque, contro chiunque. Mi sentivo più forte e basta in quel momento, sono le gare. Che devo fare?”. Martín ha ragione, così sono le corse. Forse ha ragione anche Aleix Espargarò, che sui social di Sky ha scritto: “Meglio senza sorpassi, più tranquilli tutti! In fila!”
Enea però ci ha fatto godere. E ha ragione anche lui a trattenere a stento la rabbia, mentre viene intervistato tra i camion con in faccia la scritta: “vado più forte io ma alla fine penso che prenderanno lui”. Anzi, Bastianini dice così ad Antonio Boselli: “Quando eravamo in lotta l’ho sempre sfruttata meglio io, per quello posso pensare di meritare l’ufficiale. Magari ci sono anche altri aspetti che io non conosco che possono far perdere l’ago della bilancia su Jorge, ma non voglio togliere niente a lui perché è un gran pilota”.
Cosa ci aspettavamo da due piloti della MotoGP in lotta per quella Ducati lì, un missile che sognano da quand’erano bambini e che adesso è anche il miglior modo per andare forte? C’è chi fa di peggio per un parcheggio al supermercato, oltre al fatto che ad attaccare Enea sono gli stessi che si lamentano dei piloti di oggi perché dicono tutti le stesse cose. Beh, se sono troppo corretti nelle dichiarazioni è proprio perché nessuno di loro (e di noi) vuole leggere una tempesta di insulti sul cellulare.
Ad avere ragione davvero, comunque, è anche stavolta Carlo Pernat: parlando con il suo pilota gli ha detto che il tempo non passa, arriva. Il tempo di salire su di una moto rossa per esempio, anche se forse non sarà l’anno prossimo. L’annuncio, ad ogni modo, è atteso per martedì 30 agosto.