Enea Bastianini è, contro tutte le aspettative, il pilota Ducati più veloce in pista. Anzi, con due vittorie su quattro gare disputate e la testa della classifica, è il più veloce in assoluto. Enea aveva dimostrato di poter essere competitivo già l’anno scorso, quando correva con una GP19, mentre oggi, risolte le difficoltà sul giro secco, è riuscito a far fruttare fino in fondo la sua capacità nel gestire la gomma posteriore imponendosi senza grossi problemi sugli ufficiali. Lui però non pensa di essere avvantaggiato rispetto a chi, con la GP22, deve lavorare sullo sviluppo, anche perché le due moto sono molto simili, discorso che ha confermato anche Pablo Nieto parlando della situazione del Mooney VR46 Racing Team.
C’è chi, invece, ha parlato del vantaggio puramente fisico di Enea rispetto ad altri piloti Ducati: Bastianini è più piccolo di altri, cosa che gli ha permesso di registrare la miglior velocità massima in fondo al rettilineo di Austin, ma non è questo il motivo per cui vince mentre gli altri soffrono. In Spagna, nello specifico nel podcast Radio Ocotillo del giornalista Dennis Noyes, il paragone è piuttosto chiaro: “Bastianini non sta vincendo le gare perché è piccolo, così come Dani Pedrosa non ha vinto le gare perché era piccolo.Ha grande pazienza, si prende cura della gomma e aspetta il momento giusto”, l’analisi di Noyes.
Se in Ducati il problema più grande è chi vincerà la prossima gara, la Honda deve fare un lavoro più complesso. C’è bisogno di trovare un pilota vincente da affiancare a Marc Marquez, sempre veloce ma meno affidabile rispetto al passato, e la nuova moto non è così a punto come era parso dai test: “Márquez e Nakagami si sono espressi chiaramente - le parole del giornalista - Nakagami dice 'dobbiamo cambiare tutto. In questo momento non mi interessa cosa vuole la fabbrica, quello che voglio fare è riavere la mia moto. È necessario apportare alcune modifiche importanti’, mentre Marc è un po' più diplomatico. Quello di cui ha bisogno Marc è una moto che possa entrare e uscire di curva velocemente. Penso che Marc abbia visto la luce, e in questa gara ha visto cosa deve migliorare. Deve sfruttare tutte le cose buone di questa nuova moto, ma deve recuperare la capacità di mettere la moto in curva in modo più aggressivo”, ha concluso Noyes.