Ha fatto subito il suo esordio in Serie A, Jérôme Boateng, domenica nel corso della sfida tra la Salernitana e il Torino, nemmeno una settimana dopo la firma del suo accordo con il club campano. Ha 35 anni, una carriera di grande prestigio alle spalle come uno dei più noti difensori del calcio europeo dell’ultimo decennio, e tra i vari trofei in bacheca ha anche una Coppa del Mondo, conquistata nel 2014 con la Germania. Per la squadra ultima in classifica in Italia, un giocatore così è sicuramente un colpo, e aumenta le speranze dei campani di lottare per la salvezza.
Il suo arrivo è stato annunciato con un video enfatico pubblicato sui canali social del club il 2 febbraio. Ma se qualcuno, oltre a guardare il post, volesse scorrere i commenti, vi troverebbe una situazione abbastanza insolita: sono disseminati della stessa foto, quella in bianco e nero di una giovane donna. Colpisce che uno dei commenti di questo tipo che ha ricevuto più like provenga dal profilo della squadra femminile del Norimberga, che gioca nella prima divisione femminile tedesca. La donna nella foto si chiamava Kasia Lenhardt, è stata la fidanzata di Boateng per circa 15 mesi, e aveva 25 anni quando, nel febbraio 2021, si è tolta la vita.
Gli inquirenti hanno stabilito che si è trattato di un suicidio. Il motivo più probabile per cui Lenhardt si è tolta la vita sarebbe il cyberbullismo: dalla fine della sua relazione con il calciatore, è stata bersagliata da numerosi insulti e minacce sui social. Subito dopo la separazione, Boateng aveva raccontato alla Bild che Lenhardt aveva distrutto la sua precedente relazione e aveva cercato di sabotarne la carriera, quando le cose tra loro avevano iniziato ad andare male. Come spiegato dal sito d’informazione tedesco Taz, il calciatore avrebbe dipinto attorno alla ex l’immagine misogina della “distruttrice di famiglie”. Nell’ottobre del 2022, un’inchiesta di Collectiv ha rivelato che 15 giorni prima di togliersi la vita Lenhardt aveva dovuto sottoscrivere un accordo di segretezza che la impegnava a non divulgare nulla riguardo la sua relazione con Boateng. Nel frattempo, il difensore si è trovato sotto indagine per possibili violenze domestiche sulla donna.
Ecco cosa c’è dietro quei commenti così strani all’annuncio della Salernitana. Ma se le responsabilità di Boateng nel caso di Kasia Lenhardt sono ancora da appurare, c’è un’altra storia che fa discutere riguardo al nuovo giocatore della Serie A: la condanna che ha già ricevuto proprio per violenze domestiche, ma su un’altra donna. Si tratta di Sherin Senler, con cui il calciatore ha avuto una lunga relazione e anche due figlie. Nell’estate del 2018, dopo l’eliminazione della Germania dai Mondiali in Russia, la famiglia s’è concessa una vacanza ai Caraibi, durante la quale, nel corso di un litigio, Boateng ha colpito Senler così forte che, come da lei dichiarato al processo, le ha fatto mancare il fiato.
La relazione tra i due è finita lì, e la donna ha denunciato l’ex-compagno. Il processo di primo grado si è tenuto il 9 settembre 2021 a Monaco di Baviera, e ha visto il calciatore condannato a 60 giorni di prigione, poi commutati in una multa di 1,8 milioni di euro. In appello, il 2 novembre 2022, Boateng è stato nuovamente condannato, stavolta a 120 giorni di prigione, commutati in una multa di 1,2 milioni (l’ammenda è stata ridotta rispetto al primo grado perché è calcolata sui guadagni dell’imputato, nel frattempo passato dal Bayern Monaco al Lione, firmando un contratto meno ricco). A settembre 2023 questa sentenza è stata annullata, anche se per un vizio procedurale e non per un giudizio nel merito delle accuse: la difesa aveva ricusato il giudice, ma la mozione era stata respinta da un collegio a cui aveva preso parte il giudice stesso. Anche l’accusa aveva però richiesto una revisione del processo, a sua volta accolta: durante il litigio, Boateng aveva lanciato contro Senler una borsa termica, causandole delle ferite, ma non era stato stabilito con precisione il rischio per la donna, che potrebbe comportare dunque una pena anche più pesante per il calciatore. Il processo, quindi, è ancora in corso. In Italia, l’arrivo del difensore tedesco non ha sollevato al momento alcuna particolare polemica, nonostante la condanna a suo carico. Il che dovrebbe porre una questione: possibile che tutte le belle parole spese solo pochi mesi fa sul caso di Giulia Cecchettin sono già acqua passata? A novembre diverse tifoserie di calcio italiane avevano esposto striscioni contro i femminicidi, e la Lega di Serie A aveva annunciato iniziative speciali in suo onore durante la Giornata contro la violenza sulle donne, tenutasi da lì a pochi giorni. L’impegno del calcio italiano su questo fronte sembra ancora una volta essersi esaurito in qualche iniziativa di facciata (in senso quasi letterale, visto che i giocatori hanno portato un segno rosso sul volto durante le partite).
E dire che, nel caso di Boateng, c’era un esempio abbastanza lampante da cui prendere spunto: quello dei tifosi del Bayern Monaco. Lo scorso ottobre, il difensore era tornato ad allenarsi da svincolato con il suo vecchio club, che a causa di alcuni infortuni aveva carenze in difesa. Appena reso noto che il Bayern stava trattando il suo ingaggio, i tifosi si erano opposti, portando anche allo stadio uno striscione in cui chiedevano alla società di difendere i valori del club. Il direttore sportivo Christoph Freund, che aveva definito la condanna “una questione privata” che non doveva riguardare il club, è stato duramente contestato anche dai sostenitori di un altro noto club tedesco, il Werder Brema, e alla fine il Bayern ha comunicato che Boateng non sarebbe stato ingaggiato. Nulla del genere è successo a Salerno. Nessuna contestazione contro il giocatore tedesco è stata realizzata dai tifosi del Torino, i suoi primi avversari in Italia. Questi ultimi, d’altronde, non si erano particolarmente esposti neppure nei mesi scorsi contro la propria società, che aveva fatto di tutto per ignorare le gravi accuse di revenge porn contro il suo attaccante Demba Seck. Negli scorsi giorni, Seck è stato ceduto in prestito al Frosinone, e nemmeno in questo caso risultano prese di posizione del tifo locale contro questo trasferimento. In Serie B continua tranquillamente a giocatore Manolo Portanova, che ha una condanna in primo grado per stupro. Di fronte a tutto questo, viene da chiedersi se abbia ancora senso, per il calcio italiano, celebrare giornate come quella del 25 novembre.