I risultati raccolti soprattutto nella seconda parte di stagione in Formula 1 sono una macchia per la Ferrari.
Il CEO Benedetto Vigna ha presentato infatti un trimestre brillante per la Ferrari fuori dalla pista, dribblando le domande degli investitori su un progetto che sia omologato stradale e ispirato dalla LMH. "Come si è visto in passato la Ferrari è molto brava nell'utilizzare tutte le cose che vengono sviluppate dal team".
Per il resto però parlando della Scuderia il bilancio è negativo: "In Formula 1, l'ultima volta (risultati del Q2 comunicati a inizio agosto; ndr) avevo detto che stavamo lottando per il campionato. Sebbene siamo tornati a essere competitivi, non possiamo essere soddisfatti dei risultati ottenuti. Ci concentreremo sulle ultime gare e ci prepariamo nel modo migliore per il prossimo anno".
In tribunale non è andata meglio alla casa di Maranello visto che la Cassazione ha stabilito che la riproduzione fedele dei modellini di auto d’epoca con il marchio della scuderia da parte della Brumm non viola i diritti di privativa industriale. Né tantomeno lede il diritto d’autore o costituisce un atto di concorrenza sleale.
Respinto quindi il ricorso della Ferrari, condannata anzi a risarcire i danni alla Brumm per lo storno di ordini e il reso di merci: poco roba per un colosso ma non un dettaglio per una piccola impresa. Per i giudici la riproduzione fedele in scala ridotta dei modelli della Rossa da parte di Brumm, non costituisce un utilizzo illecito del marchio della società di Maranello, "non essendovi stato nessun effetto confusorio, né un comportamento professionalmente scorretto. Nè la Ferrari poteva godere della tutela del diritto d’autore, in ragione del difetto del valore artistico del modello per cui era stata richiesta la protezione", si legge nella sentenza.