Quando un pilota sta per diventare campione del mondo ci sta che si crei curiosità intorno a lui. Chi è, quale è la sua storia, cosa e chi ha dietro e dove sta la radice di un campione. E’ così da sempre e è stato così pure con Pecco Bagnaia. Solo che con lui è andato un po’ tutto al contrario, perché più si andava a scavare sulla sua vita e più veniva fuori normalità. Senza trovare quel gene eclettico e vagamente folle che di solito sta in ogni pilota. Una famiglia normale, una vita normale, abitudini normali e un padre che, addirittura, l’ha pure minacciato di farlo smettere quando si arrabbiava troppo per una gara andata male con le minimoto. Insomma, niente a che vedere con le storie matte dei piloti, con famiglie che hanno puntato tutto sui sogni di un bambino. Niente di minimamente borderline. Solo serietà, impegno tanto e calore di più. Poi oggi s’è fatto tutto chiaro e è diventato tutto spiegabile. Quando? Quando ai microfoni di Sky è comparso il nonno di Pecco Bagnaia (qui il video)!
Cappello di paglia in testa, mise tutta bianca e aria istrionica. Eccolo là il gene eclettico: ce l’aveva Antonio Bagnaia! “Pecco è Pecco sempre, mica esistono tanti Pecco” – ha detto a Vera Spadini, non dopo un meraviglioso saluto da piacione d’annata- Io lo vorrei ministro degli esteri, perché è determinato e perché ha sempre un solo modo di proporsi”. L’ha detto scherzando, il nonno di Pecco, ma scherzando con gli occhi pieni d’orgoglio e consapevolezza che oggi, proprio oggi, sarebbe stato il giorno perfetto pure per “vendicare” qualche sofferenza. Non lo dice esplicitamente, perché ci tiene a premettere che l’eleganza è una virtù innata, ma il riferimento, è chiaro, è a quello che Pecco Bagnaia ha dovuto leggere dopo l’episodio dell’incidente di Ibiza. “Lui è bravissimo a gestire i rapporti – ha aggiunto il nonno di Pecco – anche con i giornalisti che ti stanno sempre intorno, con i social network in cui si legge di tutto”.
Non è un segreto che, dopo quell’incidente, per Pecco sono arrivati giorni tremendi in cui, al di là di quello che era successo e che probabilmente era stato anche ingigantito, tanti commenti dei social avevano creato una ferita dolorosa e profonda. Di quelle ferite che curi solo con la famiglia, con il calore intorno e pure con quell’eleganza che sta bene ovunque. Oltre che con l’ironia di un Desmo-nonno che in mezza intervista rimediata tra i camion del paddock c’ha fatto capire più di quello che non eravamo riusciti a capire in settimane e settimane passate a scandagliare la vita di Pecco.