Uno si chiama Luca, l’altro Gioele. Insieme (e insieme anche a altri amici) hanno fondato il Fan Club di Pecco Bagnaia ormai qualche tempo fa, anche se – ci raccontano – “questo fanclub esiste da sempre, perché sono anni e anni che gli andiamo dietro a vederlo vincere. Di diverso, adesso, c’è che ha un nome e è tutto fatto in maniera ufficiale, con tutte le burocrazie varie che servono”. Luca e Gioele sono due del “giro di Pecco”, praticamente da sempre, con Luca che, però, ci tiene a spiegare: “Io in verità sono coetaneo di sua sorella Carola, l’amicizia sin da quando eravamo praticamente neonati è con lei. Però Chivasso non è che sia proprio una metropoli e i nostri gruppi di amici sono finiti per mischiarsi, quindi sì, anche con Pecco siamo cresciuti insieme”. Insieme sono cresciuti e insieme, adesso, condividono un sogno. “Lui – ci dice ancora Gioele – ha avuto i motori in testa fin da quando era piccolissimo, ci conosciamo da quando avevamo due anni. Siamo praticamente cresciuti insieme, separandoci solo negli anni delle Media, per poi ritrovarci all’istituto tecnico. Sia io che Luca nel prossimo fine settimana saremo chiaramente a Valencia, ma alcuni del fanclub resteranno a Chivasso dove, in accordo con l’amministrazione comunale, sarà montato un maxischermo nella piazza più grande”.
La festa è attesa, ma di festa guai a parlarne. Gli amici dei piloti, talvolta, sanno essere più scaramantici dei piloti. Meglio buttare il discorso su qualche avventura vissuta da ragazzini, quando Pecco non era ancora Pecco! “Da un lato mi viene da dirti che Pecco è molto più normale di come sembra – se ne esce Luca – Dall’altro, però, mi viene pure da dirti che tanto normale non lo è stato mai (ride, ndr). Quando viene a Chivasso si siede al bar con tutti, ride e scherza come uno qualsiasi e in questo è straordinario, perché quella semplicità che traspare anche dal personaggio pubblico è reale e, se vogliamo, è ancora più vera nel quotidiano. Però c’è anche un lato decisamente matto che è tutto suo e che è uno spasso. Perché Pecco è uno che ha la competizione dentro, uno che vuole vincere sempre e da ragazzini, per riuscire a stargli dietro, capitava spesso che qualcuno di noi finisse nei casini. Con le bici ad esempio, o dopo la patente con le macchine magari quando c’era un po’ di neve per terra, Pecco aveva quella capacità di trascinarci al limite, solo che poi il nostro limite era molto più basso del suo”.
Eppure una volta Pecco ha perso. E testimone oculare di quella volta lì è proprio Gioele: “Eravamo in giro con le biciclette e Francesco già correva in moto. Ad un certo punto vede un tipo sempre in bici davanti a noi e Pecco comincia a pedalare veloce per raggiungerlo: avere qualcuno davanti proprio non gli andava giù. Non gli è mai andato giù, nemmeno da piccolo. Solo che quella volta non s’è ricordato che le gomme di una bici non sono come quelle di una moto e nel tentativo di sorpassare quel tipo in curva, in piena piega, è finito a ruote all’aria e con le ginocchia completamente sbucciate. Più delle abrasioni, però, gli fece male la figuraccia e le risate che ci ha fatto fare”. Di cose veramente folli, di aneddoti da pilota di una volta, però, non ce ne sono (oppure Luca e Gioele non ce li raccontano), con i due amici di Pecco che, adesso, si stanno preparando al grande giorno: “Ci penso tutti i giorni – dice Gioele – ma la verità è che Pecco è un grandissimo a prescindere da quello che succederà domenica. E’ un grandissimo perché ha realizzato il suo sogno e, adesso che è dentro quel sogno, è rimasto identico al ragazzino che conosciamo da sempre”. Lo stesso ragazzino che a scuola magari non studiava come un matto, ma se la cavava sempre (come ci ha raccontato anche suo padre Pietro) pure quando nascondeva un telefonino nell’armadietto e cominciava a farlo vibrare, facendo impazzire la prof, che alla fine ci rideva sopra e perdonava. Qualcosa di molto simile la dice anche Luca: “Pecco non è sopra le righe neanche quando sta sopra le righe: è un talento tutto suo. Ha quella semplicità lì che ti disarma”.
Disarmava anche con le ragazze, però c’era una regola che nessuno del giro degli amici s’è mai permesso di non rispettare: “Funzionava così: se ce ne era una che risultava molto carina per tutti, l’unico autorizzato a andare a provarci era il primo che l’aveva notata. In questo modo si evitavano bisticci”. Tipo codice etico tra adolescenti provoloni, con Gioele che, però, aggiunge qualcosa che Bagnaia ammette solo adesso: “A Pecco è sempre piaciuta solo Domizia, gli piaceva da molto prima che tra i due scoppiasse veramente l’amore. E’ come se Pecco avesse già deciso tutto quando era piccolo e con quell’ostinazione di cui è capace, piano piano, sta realizzando tutto quello che aveva deciso”. Gran bella definizione, anche se sul “piano piano”, visto quanto va forte con la Ducati Desmosedici, qualche cosa da ridire ce l’avremmo. Ma con Luca e Gioele potremo riparlarne dopo Valencia, magari nel bel mezzo di una festa indimenticabile…