Sono arrivati i diciotto anni anche per il giovane talento italiano Kimi Antonelli, che ultimamente è su tutti gli schermi per l'attesa dell'annuncio della Mercedes, che - secondo le voci - lo ha già messo sotto contratto per i prossimi anni in Formula 1. Al contrario di quello che si potrebbe pensare però, ovvero la ricerca della calma prima della tempesta, il pilota italiano ha fatto l'opposto: sabato mattina è arrivato in pista al Mugello con la maglietta di Antonelli Motorsport, il team gestito dal suo papà Marco, per fare da supporto alla squadra durante il weekend dei campionati italiani. L'ultimo weekend di vacanza, prima del ritorno in pista a Monza con la Formula 2, Kimi ha deciso di passarlo dove è cresciuto, tra gli abbracci di chi lo ha visto correre fin dai tempi dei kart e nel suo posto del cuore, nel paddock dove tutti gli sorridono con tanta ammirazione quando passa.
La giornata della domenica per Antonelli Motorsport vedeva la mattinata libera, con le due gare in cui sono impegnati programmate per il caldo pomeriggio toscano, e quindi tutta la squadra si è organizzata per festeggiare al meglio il compleanno del proprio pupillo. Prima lo champagne, poi la torta, con papà Marco orgoglioso e sempre felice di averlo con sé in questi weekend, per concludere la giornata con una enorme torta di panna che i ragazzi di Antonelli gli hanno fatto trovare nel paddock, finita tutta inevitabilmente addosso al pilota della Mercedes. Sorrisi completi, puri, da parte dell'eroe dei campionati italiani, circondato da amore e da tutte le persone che gli vogliono bene, tra la famiglia e gli amici. Una volta arrivata l'ora di scendere in pista però, per Andrea Kimi Antonelli non ce n'era per nessuno: concentrazione e serietà per godersi le due gare della squadra di suo padre.
Una giornata che racconta del futuro del Motorsport italiano rappresentato nel mondiale meglio di tante altre parole, di un ragazzino di diciotto anni che per festeggiare la sua giornata speciale ha preferito passare il suo tempo nel suo paddock, che lo ha cresciuto, prima forse di salutarlo per il debutto nel mondiale che ha sempre sognato. Un diciottesimo compleanno che va oltre ai tipici festeggiamenti e trova una squadra, e una famiglia, tutta unita per il suo piccolo grande talento. E, forse, non ci sarebbe stato modo migliore di festeggiare se non proprio questo, che ha illuminato la giornata in pista di tutto il paddock.