Valentino Rossi e il Dottorcosta si conoscono da sempre, sin da prima che quel ragazzino di Tavullia diventasse un campione. E’ grazie al Dottorcosta, infatti, che Graziano, il babbo di Valentino, è riuscito a sfuggire alla morte dopo un incidente in gara e, poi, a diventare padre di un bambino che avrebbe scritto la storia del motociclismo durante una carriera durata più di un quarto di secolo. Un legame forte, quindi, quello tra Rossi e il mitico dottore del motomondiale, ma anche un legame che ha avuto alti e bassi, con un litigio, nel 2009 dopo l’infortunio al Mugello, che ha, di fatto, freddato un po’ i rapporti. Senza far venire mai meno, comunque, la stima vera e l’affetto.
Mai una parola fuori posto dall’uno nei confronti dell’altro, e neanche viceversa, con i due che, però, si sono inevitabilmente anche ritrovati su strade divise: dalle carriere, dalle età e, soprattutto, dal tempo che è passato. Non poteva mancare, però, un commento del Dottorcosta dopo Valencia, dopo l’ultimo giro di giostra di Valentino Rossi e puntualmente quel commento è arrivato. “A Valencia – ha scritto il Dottorcosta - è successa una cosa straordinaria: una gara di moto, una vittoria della Ducati, si sono inchinate a un grande Campione, Valentino Rossi, che da fenomenale pilota si è trasformato in Mito Eterno. L’emozione della corsa è impallidita nei confronti delle irresistibili emozioni suscitate dalle immagini delle epiche imprese di Vale, dei suoi abbracci a tutti i piloti come simbolo di un'eredità difficile da raccogliere. Un’emozione scandita dal grido di Guido Meda. Una ridda di emozioni che violentavano l’anima. Belli i complimenti di tanti Campioni: tanti, tutti. Ma la cosa più bella e indimenticabile sono state le lacrime della compagna di Vale. Lacrime! Così la piccola creatura annidata nel grembo materno, oggi a Valencia nel trionfo del padre ha imparato con incredibile sorpresa che gli Umani possono piangere anche di Gioia”.
Una gioia che non è alternativa alla nostalgia, ma che permette di trasformare in sorrisi anche la consapevolezza che il tempo che passa scandisce inevitabilmente le fasi della vita. Tanto che lo stesso Dottorcosta, pochi giorni prima di Valencia, aveva affermato: “Io la vivo già con nostalgia, dire che è una pagina del motociclismo non è neanche sufficiente, non basta neppure un poeta per scrivere l’emozione di una vita di un campione come Valentino Rossi. E’ un bimbo fenomenale che gioca per un sogno che è già suo, per rendere contenti sua mamma Stefania e il campione Graziano, ma anche tutti gli abitanti del mondo. Passeranno tanti altri grandi piloti, ma come Valentino per me non ce ne saranno. E se ce n’è qualcuno non lo conosco. Guardando da vicino l’animo di Simoncelli, la capacità di superare il dolore e le avversità, la sua leggerezza e il divertimento… Marco poteva essere l’erede di Valentino”.