“Non devi dimostrare niente a nessuno, sei Marc, chi di noi ti è stato vicino in questo momento difficile sa che prima dell'atleta c'è una grande persona” – Comincia così il post che Carlos J Garcia ha voluto dedicare a Marc Marquez. Chi è? E’ il suo fisioterapista, l’uomo che più di chiunque altro gli è stato vicino in questi nove mesi che hanno segnato l’attesa, la sofferenza e i dubbi dopo il tremendo infortunio di Jerez. E nel suo post c’è tutto questo, c’è il racconto di momenti tremendi in cui il sogno di tornare a correre sembrava allontanarsi rispetto ad una realtà che diceva tutt’altro e che andava a sbattere su una spalla che non guariva, su placche che si rompevano, su infezioni che complicavano le cose e su tanto dolore. Fisico e dell’anima, perché certe prove sfiancherebbero chiunque, soprattutto chi ha già in tasca otto titoli mondiali e potrebbe pure scegliere di godersi la vita.
“Abbiamo dato tutto quello che avevamo – prosegue Garcia - avevamo e per scriverlo ci vuole poco, ma questi quasi 9 mesi sono stati i più lunghi delle nostre vite. Abbiamo rinunciato a tutto con un unico obiettivo. Abbiamo finalmente raggiunto quell'obiettivo e questo ci paga più di tutto ciò che abbiamo vissuto, di ciò che non è stato sperimentato e di ciò che abbiamo sofferto. Gli ultimi mesi sono stati molto duri, ma abbiamo sempre cercato di vedere la luce in fondo al tunnel. Se ho imparato qualcosa in questi mesi, è che l'atleta per avere successo deve avere talento, ma non solo talento. Devi aggiungere lavoro, fare quello che devi fare e non quello che hai voglia di fare. Alzarsi presto, essere puntuali, costanti, saper riposare, seguire una dieta sana, allenarsi, soffrire. Tutto, senza sapere fino a quando; tutto nonostante i tuoi sogni scivolino via; tutto con il dubbio di quando potresti gareggiare di nuovo. Sembra che quella luce che abbiamo immaginato ogni giorno alla fine del tunnel, finalmente ci illumini. Marc Marquez vincerà i mondiali, ma resterà Marc”.