Con Ai Ogura in Aprilia TrackHouse, Somkiat Chantra dato quasi per certo in LCR Honda e Jack Miller pronto alla firma con Pramac Yamaha, il mercato della MotoGP è bello e chiuso e, contrariamente a quanto accaduto lo scorso anno, probabilmente non c’è già più niente da dire. Però gli appassionati di contratti e trasferimenti nel motorsport possono dormire tranquilli, perché c’è il mondiale Superbike in cui, invece, il mercato è ancora quasi tutto da fare. Non solo quello dei piloti, ma anche quello dei team satellite che potrebbero accasarsi con questo o quell’altro marchio.
Sì ok, i così detti top rider hanno già tutti scelto che tuta indossare l’anno prossimo, visto che Toprak Razgatlioglu dopo le sirene della MotoGP ha deciso di onorare fino a scadenza il suo contratto con BMW e dopo che anche l’ormai infinita saga sul rinnovo di Alvaro Bautista con Ducati sembra essere giunta al termine. Sembra, e ribadiamo sembra, perché la storia del motorsport è piena di storie di contratti ai quali mancavano solo le firme e che poi sono diventati carta straccia e i risultati di un Bautista in evidente difficoltà potrebbero far crescere i dubbi a Borgo Panigale e in seno al Team Aruba. Persone vicine dicono che non c’è da preoccuparsi e che il vincitore degli ultimi due titoli mondiali ha già trovato l’accordo per correre per almeno un’altra stagione con la Panigale e che l’annuncio potrebbe arrivare nella tappa italiana del World SBK a Cremona. Però è vero pure che di annuncio imminente si parla ormai da settimane e invece ogni volta si finisce per rimandare. Il motivo? Ducati non ha fretta, ha un Bulega in grandissima forma e può permettersi di aspettare, anche per capire se Bautista riuscirà a tornare perfettamente competitivo grazie a nuovi accorgimenti tecnici e nuove componenti che Ducati gli metterà a disposizione già dal prossimo round.
Sempre su sponda Ducati, anche l’altro top rider, Danilo Petrucci, ha già firmato il rinnovo di contratto con Barni, che dovrebbe affiancargli Yari Montella visti gli ottimi risultati in Supersport. Il nome pregiato che potrebbe non guidare più una Panigale, piuttosto, è Andrea Iannone. Il pilota del Team GoEleven non ha mai nascosto di volere una moto ufficiale e nemmeno di aver preso in considerazione (anche se non come opzione principale) l’ipotesi di un ritorno in MotoGP, ma le prospettive concrete rischiano di essere altre. Perché è chiaro che il pilota abruzzese, ormai arrivato a 34 anni e con quattro stagioni in cui ha dovuto stare fermo a fare altro, vorrebbe una sella super competitiva che al momento non è disposizione in MotoGP, ma nemmeno in Superbike. Le offerte non mancano, ma quella concretamente valutabile è una sola e arriva dalla Yamaha. Anche la R1, però, non sarebbe quella ufficiale, visto che le selle di Rea e Locatelli non sono in discussione, ma quella del Team GRT, che comunque è in sinergia totale con la casa madre e ne gode del pieno sostegno, un po’ come sarà in MotoGP con Pramac. E’ anche vero, però, che Iannone non ha mai fatto segreto del suo legame con Ducati e non è da escludere che, con la garanzia di un maggiore supporto da parte di Borgo Panigale, possa scegliere di restare dove è, nel box della squadra che gli ha dato l’opportunità di tornare alle corse su un palcoscenico mondiale. Di sicuro, anche se il pilota l’ha più volte “minacciato”, il rischio che non c’è è quello del ritiro, visto che comunque i risultati in questa stagione di ritorno ci sono stati e sono stati anche significativi.
E oltre Ducati? Oltre Ducati, come già detto, Yamaha e BMW hanno già le loro line up di ufficiali, così come Honda che dovrebbe confermare sia Lecuona che Vierge, mentre Kawasaki, che dal prossimo anno sarà Bimota, continuerà con Alex Lowes e Axel Bassani. Discorso a parte, invece, per le squadre satellite, dove la certezza per ora ce l’ha solo Sam Lowes con Marc VDS, e proprio a partire da GRT Yamaha (che comunque dovrebbe confermare almeno Remy Gardner), visto che quasi tutte le squadre private sono al momento senza piloti. Tranne il Team MGM, che non rinuncerà a Scott Redding, anche se sicuramente non avrà più una BMW per la prossima stagione e proseguirà con una sola moto, ma Ducati.