"Ho la sfiga di trovarmi sempre nel posto peggiore nel momento peggiore" - L'aveva detto qualche giorno fa Franco Morbidelli, dopo essersi ritrovato a due centimetri da Valentino Rossi che stava cadendo alla terza curva del GP di Francia, a Le Mans. E lo ha sicuramente pensato anche oggi, quando dopo pochissimi metri dal semaforo verde del GP di Teruel s'è sentito toccare da Maverick Vinales. Invece proprio quel contatto s'è trasformato nella sua opportunità. Seneca diceva che nessun vento è favorevole al marinaio che non sa dove vuole andare e Franco Morbidelli, oggi, sembrava saperlo benissimo: davanti a tutti sotto la bandiera a scacchi. Così quel contatto è diventato occasione per toccare il freno un attimo prima degli altri e uscire a velocità piena e moto dritta dalla primissima curva. Una manovra che gli ha permesso di mettersi in testa al gruppo, approfittando anche della caduta di Nakagami, e di restarci fino alla fine. Martellando tempi pazzeschi sin dall'inizio e sfiancando Alex Rins che con una Suzuki che sembrava sui binari ha dovuto arrendersi allo strapotere del Morbido.
Un Morbido che, adesso, s'è fatto scomodo. Per il presente, perchè è prepotentemente tornato in lizza per il mondiale. E pure per il futuro, perchè in Yamaha sarà difficile, adesso, non rivedere la decisione di non affidargli una M1 2021 per la prossima stagione. Lui l'aveva chiesta, affermando, con la solita umiltà e quei modi quasi impacciati e fin troppo seriosi che lo contraddistinguono, di volerla però meritare. Di voler dimostrare tra i cordoli che Yamaha dovrebbe seguire il prossimo anno la stessa strada già annunciata da Honda: quella, cioò, di schierare in griglia quattro moto identiche. Oggi, sull'asfalto del MortLand di Aragon, quella dimostrazione l'ha data. Riaccendendo le sue speranze anche in ottica mondiale, come già accennato. Perchè i punti da Joan Mir, primo senza mai una pole e senza mai una vittoria, sono solo 25 e i tracciati delle prossime tre gare potrebbero essere favorevoli proprio a Yamaha. Calcoli a parte, comunque, per Franco Morbidelli la partita è tutta da giocare. E fino ad oggi sembrava crederci solo lui. Tanto che ieri, quando gli hanno chiesto se avesse aiutato Fabio Quartararo in caso di necessità, la sua reazione è stata quasi sconcertata: "Perchè dovrei? Io sono ancora in corsa per il mondiale".
Evidentemente sentiva di avere nel polso destro la velocità per fare un risultato positivo al MotorLand e per presentarsi al doppio appuntamento di Valencia con una classifica mondiale decisamente migliorata. Certo, per lui non sarà semplice, anche perchè le variabili in gioco sono veramente troppe in questa stagione. A cominciare da una Yamaha che sembra capace di andare forte solo se parte davanti senza essere mai coinvolta in bagarre e corpo a corpo. "Oggi siamo stati perfetti - ha detto il Morbido sotto al podio, in attesa di salire sul gradino più alto - Siamo stati in gara sin dalla primissima uscita del venerdì ed avevo un ottimo feeling con la moto. E' una vittoria che dedico al team, perchè fa un grande lavoro e perchè, adesso, possiamo anche permetterci di sognare un po' di più. Restando però consapevoli che dobbiamo trovare costanza".
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