“Insomma dai, rischiamo la vita, abbiamo molto rispetto tra di noi e facciamo qualcosa che sappiamo essere molto pericoloso, ma alla fine chi arriva ultimo è ‘fro*io’” – Jorge Martin l’ha detto così, senza alcuna particolare malizia e senza giudizio di sorta. Ok, la parola a cui ha fatto ricorso è fuori luogo e ultimamente è considerata pure offensiva, ma sulla faccenda Cosimo Curatola ha già detto cosa pensiamo, in uno di quei pezzoni che ti fanno godere a ripensare che lavori per MOW. E’ stato un modo di dire, è un modo di dire e, francamente, è stato pure perfetto per spiegare come sono i piloti: rischiano la pelle, si stimano, ma restano dei gran patacca che riescono a ridere veramente solo quando non hanno nessuno davanti.
Jorge Martin, che fa il pilota e che, no possiamo dimenticarlo, ha poco più di vent’anni, davanti questa volta non è riuscito a metterci quell’atteggiamento frenato a cui, purtroppo, pure i piloti sono ormai costretti. Con il vicecampione del mondo che è inevitabilmente finito nel tritacarne dei soliti ben pensati, ben parlanti, ben sempre pronti a fare l’analisi logica, grammaticale e intenzionale di tutto ciò che viene detto o scritto. Gli indignados del politicamente corretto, infatti, hanno tempestato di messaggi sia l’emittente televisiva Antena3 che i profili social di Martinator per ostentare tutta la loro disapprovazione (o frustrazione?) rispetto alla parola usata. E Martin? Martin, almeno per adesso, è rimasto in silenzio. Chi, invece, ha parlato per lui è il suo collega anziano (e praticamente fratello maggiore) Aleix Espargarò.
Il veterano della MotoGP e oggi pilota Aprilia è, come è noto, legatissimo a Jorge Martin, tanto che prima dell’ultimo atto del mondiale a Valencia era arrivato a dire che se Jorge avesse avuto bisogno di una mano per battere Pecco Bagnaia, lui gliela avrebbe data senza neanche pensarci. Qualsiasi mano e a qualsiasi costo. E anche durante la stessa "incriminata" trasmissione, proprio Jorge Martin ha spiegato quanto speciale sia il loro rapporto e quanto Espargarò ha fatto per supprtarlo (anche economicamente) all'inizio della sua carriera. Di quell’aiuto promesso per Valencia, Martin non ha avuto bisogno, visto che s’è tirato fuori dai giochi da solo, permettendo a Bagnaia di conquistare il secondo titolo mondiale consecutivo. Ma, appena pochi giorni dopo, per Espargarò s’è comunque presentata l’occasione di fare il guardiaspalle di Martin. O, meglio in questo caso, l’avvocato difensore. Senza farne il nome e senza fare esplicito riferimento a quanto accaduto durante la trasmissione televisiva di Antena3, infatti, Aleix Espargarò ha pubblicato un post sui suoi profili social che parla più che chiaro.
C’è una foto, con le righe di un noto libro di Mark Manson tutto improntato sulla contrarietà all’ormai imperante politicamente corretto, “La sottile arte di fare il caz*o che ci pare”, e un commento che ha il sapore di una riflessione tutt’altro che superficiale: “Il nostro mondo è pieno di guerre, povertà, corruzione di chi governa ai massimi livelli, ma quello che fa più rumore e ci indigna è un ragazzino che pronuncia una frase fatta, senza alcuna malizia, in un programma rilassato e perfino comico”. Ce lo deve dire Aleix Espargarò?