“Su questo chiedete a Nadia Padovani”. Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, risponde così alla domanda sul compenso di Marc Marquez nel Team Gresini. Nella lunga intervista rilasciata a Repubblica, Domenicali risponde però su tutto il resto e rivela anche ulteriori particolari sull’arrivo del 93 in sella alla Rossa, ma precisa che il coinvolgimento dell’azienda di Borgo Panigale si limita a questioni strettamente tecniche e che, quindi, a quanto ammonta lo stipendio di Marc Marquez è qualcosa che sta al di fuori degli accordi tra il costruttore e la squadra clienti. “Noi non abbiamo messo neanche un centesimo” – ha precisato l’ad di Ducati.
Non significa, sia inteso, che a Borgo Panigale non ci siano entusiasmo e curiosità per l’arrivo dell’otto volte campione del mondo. Anzi. “Sarà da stimolo per tutti – ha proseguito Domenicali, quasi smentendo quelli che da settimane riferiscono di una piena (e a questo punto solo presunta) ostilità del costruttore italiano rispetto alla clamorosa operazione portata a termine dalla famiglia Gresini – Oltre che da stimolo sarà anche da esempio, gli altri sette piloti della Desmosedici stanno già studiando i suoi dati e il suo modo di guidare”.
Lo stanno facendo Bagnaia, Bastianini (che lo ha anche ammesso), Martin, Morbidelli, Bezzecchi e Di Giannantonio e, come ha ammesso lo stesso Domenicali, lo sta facendo, e già da tempo, anche Ducati. Sono state effettuate simulazioni quasi scientifiche –ha rivelato - confrontando la prestazione di Marc con quella del fratello Alex, che corrono nella stessa squadra. Ma non dirò i risultati nemmeno sotto tortura”. Non li dice, ma Domenicali lascia intendere, nel resto dell’intervista, che anche i numeri parlano più che chiaro: Marc Marquez con la Desmosedici 2023 ha tutte le carte in regola per vincere il titolo mondiale. “Sicuramente lotterà fino alla fine per stare davanti in classifica generale” – ha concluso Domenicali. Ma è chiaro che l’amministratore delegato, se proprio dovesse scegliere, sceglierebbe di vedere ancora Bagnaia davanti. “Scelgo Pecco – ha ammesso – E’ Italiano, corre per la squadra ufficiale e con lui c'è un'empatia speciale, ma Marc è un campione e se sarà abbastanza bravo da meritarsi il titolo saremo contenti”.
Ducati, quindi, non metterà i bastoni tra le ruote se la Desmosedici con il 93 dovesse rivelarsi sin da subito la più veloce e il supporto della casa costruttrice sarà pieno come è sempre accaduto con le squadre satellite di Ducati. Anche perché Claudio Domenicali ha una certezza: la competizione interna è sempre e comunque un bene. “Tutti miglioreremo e ci sarà più competizione interna che farà crescere ulteriormente Ducati e contribuirà anche a rendere più difficile la vita per i nostri avversari”.