“Per noi Aragon non è mai stato un circuito facile”. Maio Meregalli l’ha detto senza troppi preamboli e Fabio Quartararo ha pure confermato. Però è sulla pista famosa per il suo muro che Yamaha ha scelto di abbattere definitivamente il muro della prudenza e presentarsi tra i cordoli con una M1 quasi rivoluzionata e provata da Andrea Dovizioso solo in due mezze giornate di test al Marco Simoncelli World Circuit. L’obiettivo del gran lavoro fatto dagli ingegneri giapponesi insieme a Max Bartolini e ai motoristi di Marmorini, ormai da mesi, è quello di mettere nelle mani di Quartaro e Rins una moto che conservasse la nuova potenza trovata, senza però risultare pesante e poco agile nei tratti lenti. E Aragon, appunto, è il disegno perfetto per provare tutto direttamente in gara.
“Dopo una pausa di una settimana durante la quale ci siamo tenuti impegnati con i test – ha detto proprio Maio Meregalli nel comunicato che anticipa il week end di gara - ora iniziamo una doppia avventura: Aragon e Misano. Il circuito di Aragon è una bella pista con un bel layout, ma negli ultimi anni è stato difficile per noi. Ora la pista è stata completamente rifatta dall'ultima volta che siamo stati qui e speriamo che questo nuovo asfalto ci fornisca una buona aderenza e che aiuti le nostre prestazioni. Inoltre, questo fine settimana porteremo nuovi elementi che sono stati testati e approvati dai piloti nel nostro test privato di Misano la scorsa settimana. Cercheremo di massimizzare ciò che otterremo da questo GP: vogliamo ottenere i migliori risultati possibili e raccogliere dati”.
E’ chiaro che in casa Yamaha, ormai, si lavora in chiave futuro e l’obiettivo per quest’anno è solo quello di provare a migliorarsi ogni volta un po’. Al di là dei punti o del sogno di chiudere la stagione con almeno qualche podio. Il segnale significativo, piuttosto, è un altro: è cambiata la mentalità. In altri tempi mai sarebbe successo che una casa giapponese, e Yamaha in particolare, si presentasse in pista con materiali provati per così poco tempo e con pochissimi dati acquisiti su performance e affidabilità. Oggi, però, è così che lavorano i costruttori europei e è solo così che si vince, con Yamaha che sembra averlo capito ancora prima dell’altra grande rivale in crisi Honda. Questo cambio di atteggiamento evidente è anche ciò che tiene relativamente tranquillo Fabio Quartararo, che da ormai un paio d’anni si ritrova a bagarrare in coda al gruppo quando invece avrebbe il talento per giocarsela con i più forti.
“Si sta lavorando molto” – aveva ammesso il francese alla fine dei test di Misano, pur aggiungendo che comunque ci vorrà tempo e non nascondendo i suoi dubbi sulle possibilità che le Yamaha tornino pienamente competitive anche nel 2025. Però i segnali si vedono e Fabio Quartararo si aggrappa esattamente a quelli. “Abbiamo avuto l'opportunità di provare alcune novità durante il test privato di Misano – ha confermato il francese - Durante il test abbiamo notato che i nuovi elementi ci danno un piccolo miglioramento e questo fine settimana avremo un'altra possibilità di provare tutto, ma questa volta in un contesto di gara. Aragon di solito non è un circuito facile per me, ma sono curioso di vedere se il nuovo asfalto aiuterà e come si comporterà la mia moto rinnovata”.