Alla fine la conferenza stampa c’è stata, anche se più che una conferenza stampa è stata una preview: poche le testate invitate, quasi tutte carta stampata più GPOne e Sky, pochissime quelle che oggi hanno riportato i contenuti della chiacchierata. Fatto sta che il principe ci ha messo la faccia (sul web) garantendo pieno supporto a Valentino Rossi e al progetto del Team VR46 in MotoGP con circa 18 milioni di dollari l’anno, per cinque anni. Praticamente una goccia nel mare nel mega investimento da oltre un miliardo che Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin AbdulAziz Al Saud effettuerà tra l’Italia e Rihad. Una cifra, 18milioni di dollari, che è solo una parte rispetto al capitale che si andrà a mettere nel piatto (lo stesso principe ha dichiarato: "Quello intorno alle moto è il business più piccolo che stiamo seguendo"). Però sono soldi, tanti, tantissimi. E davanti ai giornalisti italiani, sulla piattaforma Zoom, il principe ha anche spiegato le ragioni di ritardi, slittamenti, annunci smentiti in maniera ufficiosa.
“Abbiamo annunciato tutto troppo presto – ha spiegato – Ma in Arabia Saudita ci sono delle procedure da rispettare e dei tempi tecnici molto dilatati rispetto a come si è abituati in Occidente. Qualsiasi investimento viene vagliato dal Governo attraverso quattro ministeri prima di essere autorizzato e queste autorizzazioni sono arrivate solo adesso. Contiamo di fare grandi cose e ribadiamo il nostro impegno a sostenere il Team VR46 in MotoGP, anche con Aramco”.
La prima infornata di denari, però, non arriverà a Tavullia prima della prossima settimana: “Pagheremo – ha proseguito il principe – stiamo solo predisponendo tutto e entro sette giorni arriveranno le fidejussioni”. Per ora le parole di Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin AbdulAziz Al Saud sembrano essere state sufficienti a convincere anche i più scettici, visto che al momento non si sono ancora sentite le solite voci fuori dal coro. Anche perché tra sette giorni circa dovrebbe esserci una nuova conferenza stampa, ma anche in questo caso non sarà insieme ai rappresentanti della VR46, perché si parlerà comunque del progetto nella sua interezza, che comprende anche la realizzazione di un veicolo ad alte prestazioni, alcuni investimenti immobiliari e la nascita di un parco a tema VR46 in Arabia Saudita. Lo stesso principe ha fatto sapere di essere intenzionato ad investire anche nella Formula1 e nella possibilità di portare gran premi sia di moto che di auto nel suo Paese. Premesse significative e promesse ancora più grosse, nell’attesa di capire con maggiore concretezza i dettagli del progetto che riguarda la MotoGP e il Team VR46.
Nessun cenno, infatti, circa il nome dei piloti e se da un lato appare scontato che uno sarà Luca Marini, dall’altro il principe non ha nascosto un pizzico di delusione: “Mi sarebbe piaciuto davvero molto se Valentino Rossi avesse scelto di essere in questa avventura come pilota almeno al primo anno, ma va bene così, farà gare in auto in Europa e anche in Arabia e faremo comunque grandi cose insieme”.
Durante la preview della conferenza stampa è stato toccato anche il punto più spinoso: quello sulla credibilità dell’intera operazione, dopo i dubbi sollevati dal blogger Mr. Helmet e le frequenti voci che si sono sentite nel paddock e che abbiamo riportato anche noi. A farla è stata Guido Meda e il principe ha risposto: “C’è stato qualche ritardo che, evidentemente, ha dato adito a notizie non fondate, le dinamiche in Arabia Saudita sono molto diverse rispetto a come siete abituati voi. I giornalisti fanno ciò che ritengono opportuno ma a me polemiche di questo genere non mi interessano. Io penso a lavorare e risponderò con i fatti".
Adesso non resta che aspettare la prossima conferenza e gli ulteriori dettagli del caso.