Manca un mese esatto all’inizio del motomondiale 2023. Per Dani Pedrosa, nonostante il ritiro, sarà comunque un anno speciale: il Camomillo siederà nella cabina di commento di DAZN Spagna assieme a Ernest Riveras per raccontare alcuni GP della stagione, come aveva già fattolo scorso anno Jorge Lorenzo, in questo caso però si aggiungerà un dettaglio fondamentale: Dani le gare le correrà anche, un po’ come ha fatto Mattia Pasini per Sky. KTM infatti lo vuole in pista il più possibile per portare avanti lo sviluppo e, a spiegarlo è stato lo stesso Pedrosa, per capire meglio il linguaggio dei piloti in un periodo di grande evoluzione per la MotoGP.
Anche perché, alla prima wildcard prevista per Jerez, Dani si confronterà anche con il nuovo formato del sabato, a qui si aggiunge la chiacchieratissima gara sprint: “Finora nessuno ha fatto uno sprint, ma è vero che nessuno deve preoccuparsi dell'usura delle gomme o del consumo di carburante”, ha spiegato ai colleghi di Speedweek. “Non sara neanche necessario fare economia sulla forza fisica, si tratterà di ottenere quante più posizioni possibili in partenza perché poi il passo gara sarà così veloce che diventerà molto difficile sorpassare”. Il che è sicuramente vero, ma va considerato anche che fare una qualifica di quindici giri significa aumentare i rischi: meno sorpassi, più cadute. Pedrosa ha anche ammesso di pensare ancora con un po’ di nostalgia ai weekend di gara: “In parte mi manca. Quando vado a un weekend di gara mi piace e quando sono a casa guardo tutti i tipi di gare: Motocross, Supercross e tutto ciò che ha a che fare con la competizione. Poi sì, devo ammettere che a volte ho un po’ sofferto il ritiro. Ho avuto l'offerta di guidare per la Yamaha, la moto che alla fine ha preso Fabio Quartararo e sappiamo tutti che moto era. Ovviamente adesso la Yamaha è entrata in una fase diversa che forse non è così eccezionale, ma in quel ci ho pensato molto”.
Poi però continua mettendo in pari le cose: “Mettiamola così: altri aspetti dell'essere un pilota mi hanno infastidito molto. Ci ho convissuto per molto tempo, ma arrivi a un punto in cui il peso di ciò che non ti piace supera tutto il resto. Alla fine, ho deciso che era la cosa migliore che potessi fare in quel momento della mia vita”. Resta l’ironia del fatto che quando correva Dani non sopportava le lunghe sessioni di test invernali, mentre oggi si occupa principalmente di quello: “È divertente perché test come Sepang, senza sosta tutto il giorno, per me erano un 'no, no, no’. Volevo soltanto correre, quindi ora sto facendo quello che non mi piaceva. Però è anche vero che i circuiti sono vuoti quando fai il test, ma non hai obblighi verso i media o gli eventi. Devi viaggiare molto meno. Per me è un modo per tenermi aggiornato su quello che sta accadendo nel motomondiale”, ha concluso. Sentire un ex pilota di MotoGP al microfono sarà un grosso valore aggiunto per gli spagnoli: chissà se anche Sky, magari con la complicità di Andrea Dovizioso, riuscirà a fare qualcosa di simile.