A guardare i tempi della seconda giornata di test a Sepang saltano subito agli occhi due dati: la Honda non vola e Dani Pedrosa va troppo piano. Solo che il primo dato sembra preoccupantemente vero, mentre il secondo nasconde un “giallo”. Ok, non ha senso farla grossa, solo che a sentire quelli che sono a Sepang in queste ore, Dani Pedrosa è, in realtà, quello che va più forte di tutti, ma i suoi tempi non sono ufficiali perché sta girando senza transponder.
Il perché della scelta in casa KTM non è facile da intuire, ma potrebbe risiedere nella volontà di non svelare troppo le carte ora che la RC16 è del tutto nuova, con il riferimento offerto dagli altri collaudatori e da Augusto Fernandez (che in quanto rookie può partecipare attivamente a questo shake down) che lascia intendere un effettivo balzo in avanti della moto austriaca.
KTM, come già noto, ha avviato una collaborazione piuttosto intensa con RedBull Formula 1 e sulla nuova moto che sarà portata in pista da Jack Miller e Brad Binder ci saranno una serie di accorgimenti aerodinamici che potrebbero fare la differenza. In KTM, così come in Yamaha, s’è lavorato sodo sotto questo punto di vista e la stessa cosa ha fatto Aprilia, con Lorenzo Savadori che ha guidato tra i cordoli ben sei moto differenti, tra cui quella dotata di S-Duct.
In casa Ducati non sono stati a guardare e anche la Desmosedici portata in pista da Michele Pirro s’è mostrata sostanzialmente diversa nelle carene, con appendici nuove, le solite ali e linee più filanti che, almeno nelle premesse, dovrebbero garantire ai piloti di Borgo Panigale di avere ancora maggiore velocità di punta e una migliore agilità in curva. Obiettivi, questi, comuni anche a Yamaha che, come già raccontato da MOW, s’è presentata a Sepang con molte novità e un Cal Crutchlow in forma smagliante, capace di chiudere davanti a tutti sia la prima che la seconda giornata di test.
Chi manca all’appello – salvo non abbiano voluto deliberatamente nascondersi – sono quelli di Honda. La RC213V non s’è presentata con grosse novità in questa prima uscita di Srepang e anche i tempi fatti registrare da Stefan Bradl non sono entusiasmanti, con il tedesco che ha fermato il cronometro a mezzo secondo da Crutchlow, al quarto posto, in questa seconda giornata di test. Per Marc Marquez, quindi, rischia di mettersi male, con l’otto volte campione del mondo che, invece, aveva chiesto agli ingegneri giapponesi di poter contare su una moto capace di giocarsela con le Ducati. Se da un lato è vero che non sono certo due giorni di test a fornire l’immagine reale del livello raggiunto, non si può non notare come al grande fervore di tutti gli altri marchi – che a Sepang sembrano aver portato ogni tipo di soluzione e provano e riprovano in continuazione nuovi pezzi – corrisponda un preoccupante stallo da parte di Honda.