Valentino Rossi è non crescere. È rimanere bambini finché si può, non lavorare mai. Non avere responsabilità, lasciar parlare gli adulti perché c’è da giocare. Con un motore, con le idee, con i colori. Quando Valentino Rossi deciderà di ritirarsi sarà per tutti come la fine delle superiori. Una liberazione per chi le ha detestate, uno strazio per chi le adora. Sarà come la maturità, che profuma di futuro ma spaventa da sempre.
Sarà per tutti anche malinconia. Le prime corse, le prime scenette, le scazzottate. Per tutti, anche per chi non gli vuol bene, Valentino è stato vent’anni di vita. Battaglie vinte e perse. Amore anche, errori, intuizioni. Un pezzo di vita che non è più quella di prima.
Ora che è giugno e che le scuole chiudono, sembra di tornare indietro a quando siamo rimasti così, un po’ sorpresi perché mancava qualcosa. Un qualcosa che non hai ben capito perché o per come, ma ti è entrato dentro e ti rende un po’ della persona che sei. Valentino sono vent’anni di cose che si ricordano, alcune meglio di altre, di cui parlare con chi c’era e le ha vissute.
Mia figlia ha appena finito la scuola materna e abbiamo pensato di regalarle un astuccio. Così suona il corriere mentre scrivo il pezzo su Vale e la scuola. Non finirò mai perché sono sempre distratto. Sbusto il pacco, era più bello in foto. Pazienza, a lei piacerà moltissimo. Lo annuso e sento il profumo di astuccione. Grosso a tre piani, esagerato come un hamburger in fotografia: un profumo pazzesco di matite e di vita, di scuola insomma. Un profumo di inizi, di speranza anche. Mi emoziono. La scuola è anche questo.
Quando arriva la maturità nessuno è pronto. Puoi aver studiato una vita o puoi uscirne come al limbo, per questione di millimetri. Ma a tutti manca qualcosa. Una ragazza, un futuro, un voto che serviva. Ci arrivi che ti manca sempre qualcosa, però lo devi fare lo stesso. Poi resta la vita spericolata da sedicenne, le gite, le sbronze, le prime sigarette. Tutta roba da riesumare per anni, ricordi che diventano grandi col tempo a cui non rinunceresti mai. Che poi sono le uniche cose che ricordi da vecchio.
Valentino sarà insostituibile. Anche chi ha fretta di vederlo a casa, quel giorno, si ritroverà con qualcosa in meno. Tutti, in un modo o nell’altro, ci ritroveremo con qualcosa in meno. Non saremo mai pronti.
A me la scuola non piaceva, Valentino si. E la scuola mi manca.
Il ritiro di Vale sarà come la fine delle superiori
Per qualcuno sarà tristezza, per altri un sollievo. Per tutti però, sarà come l’ultimo giorno di scuola. La scuola che regala, insegna, toglie. Emoziona. La scuola di cui, volenti o meno, parliamo per tutta la nostra vita da adulti. Valentino Rossi è questo, che lo si ami o meno. Ma non ce ne renderemo conto finché non sarà finita
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