Ora è ufficiale: Thomas Ceccon ritorna a gareggiare dopo il lungo periodo di stop che lo ha tenuto lontano dalla vasca, impedendogli anche di prender parte ai Mondiali di Doha. L’infortunio al dito era arrivato dopo la caduta di un peso durante una normale sessione di allenamento in palestra. “Sembrava una cosa di poco conto e invece è stata lunga guarire", ha rivelato al Giornale di Vicenza. La frattura lo ha costretto a indossare un tutore e ovviamente ad avere una diversa sensibilità con l’acqua, requisito fondamentale che accomuna i migliori nuotatori al mondo. Il ritorno alle competizioni è previsto ai Campionati italiani assoluti di nuoto a Riccione, dove Ceccon vorrà completare il lavoro iniziato alla fine dell’anno scorso.
Dopo la qualificazione per Parigi nei 100 dorso ottenuta a novembre, l’altro grande obiettivo da centrare per Ceccon sono le qualificazioni nei 100 stile libero. Il tempo per preparare la gara c’è stato (complice anche l’infortunio alla mano) e anche i tempi fatti registrare in passato sono incoraggianti. Scendere in vasca a Riccione avendo come obiettivo la finale significa puntare a un 47’’7, o poco meno, totalmente alla portata di Ceccon anche dopo quello che ha fatto vedere nelle frazioni di alcune staffette. Al momento il personale del campione veneto è di 47’’71, un crono che potrebbe anche garantirgli un posto da protagonista nelle finali di Parigi.
Se da Riccione arriveranno segnali incoraggianti sarà sempre più probabile vedere Ceccon rivolto anche alla gara regina, uscendo quindi dalla bolla delle staffette (una delle poche occasioni in cui nuota i 100 stile libero). Queste ultime sono al momento il contesto nel qual il nuotatore veneto si esprime meglio grazie a una grande versatilità che gli permette di poter essere impiegato con garanzia di successo in almeno tre delle quattro frazioni della gara a squadre. Non è un caso, infatti, che ai Campionati assoluti sia iscritto anche ai 100 delfino in ottica staffetta, dove è addirittura pensabile uno stravolgimento della formazione.
Il podio con la staffetta è sicuramente uno degli obiettivi parigini sia del nuotatore veneto che della Federazione italiana, ma ci sono da superare colossi come Australia, Stati Uniti, Gran Bretagna, e ora, dopo Doha, anche la Cina. Nonostante nessuno al momento sia riuscito minimamente ad avvicinarsi ai tempi di Ceccon nel dorso, per provare a raggiungere il risultato è prevedibile un suo possibile impiego della frazione a delfino nel caso in cui gli specialisti (Burdisso e Sansone fra tutti) non dovessero alzare l’asticella, affidando di conseguenza la frazione del dorso a Lamberti o Mora nel caso dovessero dimostrarsi affidabili. Che il “campione baffuto” sia stato fin qui uomo squadra è ormai assodato, l’auspicio però è quello di vederlo impegnato in quante più gare possibili da Parigi in poi, lasciandosi alle spalle l’infortunio e dando sfoggio del suo incredibile potenziale anche da solista.